Naturalmente, ecco l’inizio dell’articolo rivisto su Fatshimetrie:
Nel frenetico mondo della politica sudafricana, i recenti risultati elettorali hanno portato notevoli sconvolgimenti. Il Sudafrica ha visto la quota di voti dell’ANC scendere sotto il 50%, aprendo la porta ai colloqui di coalizione.
I vari partiti politici hanno avviato le discussioni preliminari, con i primi scambi esplorativi tra l’ANC e i suoi concorrenti che hanno avuto luogo all’inizio della settimana. In questo clima teso post-elettorale, l’ANC deve prendere decisioni cruciali riguardanti la scelta dei suoi nuovi partner e la natura delle relazioni da instaurare. Si trova inoltre ad affrontare il difficile compito di vendere questa opzione ai suoi membri, elettori e alleati.
Il Comitato Esecutivo Nazionale dell’ANC si è riunito giovedì per determinare con chi vuole collaborare per i prossimi cinque anni e in quale forma. Le fazioni rivali all’interno del partito stanno cercando di influenzare questa decisione, cercando di pesare sulla bilancia.
Si nota inoltre che si stanno compiendo sforzi per influenzare la decisione del partito e per plasmare l’opinione pubblica attraverso i media, i social network e le proteste.
Man mano che i negoziati si svolgono, il rischio per l’economia aumenta. Dopo le elezioni, la performance del rand si è rivelata volatile, raggiungendo mercoledì un tasso di R18,93 per dollaro. Due giorni dopo il voto, il rendimento dei titoli di Stato sudafricani decennali era appena sotto il 10,9%, in calo rispetto ai minimi di un mese del 10,96%.
Al di là delle considerazioni finanziarie, è fondamentale che i partiti politici concludano i negoziati nel modo più rapido e armonioso possibile.
I sudafricani esercitarono il loro diritto democratico di voto, non concedendo a nessun partito il monopolio del potere. Il messaggio è chiaro a tutti gli attori politici: contribuire alla transizione del Sudafrica da trent’anni di dominio del partito unico per trovare una nuova strada verso il futuro.
Prolungare il processo mentre la tensione resta alta nel KwaZulu-Natal, una provincia costantemente in tumulto e dove il rischio di violenza politica è reale, aggiunge un ulteriore pericolo. Questa regione ha una lunga storia di violenza e si sta ancora riprendendo dalle rivolte del 2021 che costarono più di 300 vite.
L’improvvisa ascesa del partito uMkhonto weSizwe, la sua sfida ai risultati elettorali e la prospettiva di un boicottaggio delle sue prime sessioni parlamentari hanno alzato la temperatura politica.
Di fronte a questo contesto di tensione, spetta ai leader dei diversi partiti superare le loro posizioni ideologiche e riunirsi rapidamente per onorare il mandato ricevuto dai loro elettori.