L’accesso agli aiuti umanitari a Gaza rimane ostacolato al valico di Kerem Shalom, suscitando crescenti preoccupazioni sulla situazione umanitaria nella regione. Mentre si stanno facendo sforzi per trasportare l’equivalente di 1.000 camion di aiuti umanitari a Gaza, il Coordinamento delle attività governative nei territori (COGAT) riferisce che solo 197 camion sono stati in grado di attraversare il confine lunedì.
Il blocco pone gravi sfide alle agenzie umanitarie delle Nazioni Unite che lottano per distribuire gli aiuti nella regione. Le operazioni militari israeliane a Gaza e gli ostacoli burocratici complicano ulteriormente la distribuzione degli aiuti alle popolazioni bisognose.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, la situazione è critica, con conseguenze sull’approvvigionamento di acqua potabile e sulla gestione delle acque reflue. Desta particolare preoccupazione la mancanza di carburante, che comporta il rischio di tracimazione delle acque reflue e limita la distribuzione dell’acqua potabile attraverso reti funzionanti.
Il rapporto rivela che la produzione giornaliera di acqua nella Striscia di Gaza è ora solo il 26% di quella che era prima dell’ottobre 2023, evidenziando la crescente crisi umanitaria nella regione.
Nonostante gli sforzi di coordinamento e le richieste approvate, l’accesso agli aiuti umanitari rimane una sfida importante. La situazione attuale richiede un’azione urgente per garantire che le popolazioni vulnerabili di Gaza ricevano l’aiuto di cui hanno bisogno per sopravvivere.
È fondamentale che le autorità competenti agiscano immediatamente per rimuovere gli ostacoli alla distribuzione degli aiuti umanitari e garantire un accesso rapido ed efficace alle popolazioni bisognose. La comunità internazionale deve intensificare gli sforzi di sostegno per rispondere a questa crescente crisi umanitaria e prevenire una catastrofe ancora più grande.