Riparazione e memoria: verso il riconoscimento delle vittime della guerra dei sei giorni a Kisangani

Nel giorno in cui ricorre il 24° anniversario della guerra dei sei giorni tra gli eserciti ugandese e ruandese a Kisangani, un annuncio cruciale è stato fatto dal coordinatore del Fondo di riparazione per il risarcimento delle vittime delle attività illecite dell’Uganda nella RDC (FRIVAO), mons. François Mwarabu. È stato infatti reso pubblico l’elenco dei primi 4.131 beneficiari del risarcimento, ponendo così fine ad una lunga attesa per molte vittime di questo conflitto dalle tragiche conseguenze.

Questa pubblicazione non è solo un atto amministrativo, è anche un gesto simbolico di riconoscimento nei confronti di coloro che hanno sofferto a causa delle atrocità della guerra. Offre finalmente una parvenza di giustizia e speranza a coloro che sono stati colpiti direttamente o indirettamente da questi eventi dolorosi.

Oltre alla divulgazione di questo elenco, la commemorazione di questo anniversario è stata contrassegnata da un culto ecumenico presso la cattedrale Notre-Dame du Très Saint Rosaire a Kisangani. Questa celebrazione religiosa, caratterizzata dalla solennità e dalla contemplazione, ha permesso ai partecipanti di riflettere e ricordare le vittime di questa guerra.

La passeggiata al cimitero della Guerra dei Sei Giorni è stata l’occasione per leggere un commovente memorandum scritto dalla professoressa Bibiche Salumu, che chiede in particolare la giustizia internazionale affinché gli autori dei crimini commessi nella RDC siano assicurati alla giustizia. Questa legittima richiesta risuona con forza in un contesto in cui la verità e la riconciliazione sono essenziali per sanare le ferite lasciate dalla guerra.

Mons. Mwarabu ha sottolineato la necessità che i beneficiari si rechino all’estensione di Rawbank per aprire i loro conti, in vista di ricevere il risarcimento loro dovuto. Questo atto concreto concretizza l’impegno di FRIVAO nel riparare le ingiustizie subite dalle vittime e nel restituire loro una parvenza di dignità.

Infine, l’annuncio dell’imminente inizio della costruzione di un memoriale presso il cimitero della Guerra dei Sei Giorni segna un passo importante nel processo di memoria e lutto collettivo. Questo gesto simbolico perpetuerà la memoria di coloro che sono scomparsi e perpetuerà il dovere della memoria per le generazioni future.

Al di là dell’aspetto amministrativo e finanziario di questo risarcimento, questo approccio dimostra soprattutto la volontà di riconoscere la sofferenza delle vittime e di ristabilire una forma di giustizia dopo anni di attesa. Incarna la speranza per un futuro migliore, dove la pace e la riconciliazione possano finalmente prevalere sulle cicatrici lasciate dalla guerra.

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