Fatshimetrie: La crisi globale degli sfollamenti forzati nel 2023
Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, la crisi degli sfollamenti forzati continuerà a peggiorare nel 2023, con un numero totale di persone colpite pari a 120 milioni, con un aumento di sei milioni rispetto all’anno precedente. Per mettere questi numeri in prospettiva, essi rappresentano approssimativamente l’intera popolazione del Giappone, sottolineando la portata di questa crisi umanitaria.
Di queste persone costrette a fuggire dalle proprie case, tre quarti vivono in Paesi a basso o medio reddito, a dimostrazione che il fenomeno dei flussi migratori e dei rifugiati non riguarda esclusivamente i Paesi ricchi. L’Africa, in particolare, si trova ad affrontare crisi spesso trascurate, come in Sudan, dove alla fine dello scorso anno più di 10,8 milioni di persone sono state sfollate a causa di conflitti tra fazioni rivali.
L’attenzione dei media si è concentrata principalmente sulle crisi come quelle di Gaza e dell’Ucraina, a volte tralasciando situazioni altrettanto o più critiche, come in Siria, dove quasi 14 milioni di persone sono sfollate, sia in patria che all’estero.
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, ha espresso preoccupazione per le nuove restrizioni messe in atto dall’amministrazione Biden per i richiedenti asilo negli Stati Uniti. Ha sottolineato che alcune di queste misure potrebbero violare la protezione dei rifugiati stabilita dal diritto internazionale umanitario. Ha però elogiato anche l’impegno del governo statunitense nell’accogliere 125mila rifugiati, definendo l’iniziativa “un grande esempio di generosità da parte degli Stati Uniti”.
In un contesto in cui i conflitti persistono in paesi come la Repubblica Democratica del Congo e il Myanmar, è imperativo riconoscere la necessità di un’azione globale concertata per affrontare i bisogni dei rifugiati e degli sfollati interni del proprio paese. La solidarietà e la cooperazione internazionale sono fondamentali per affrontare questa crisi umanitaria senza precedenti.
In conclusione, la crisi degli sfollamenti forzati nel 2023 rappresenta una grande sfida per la comunità internazionale, che richiede una risposta urgente e coordinata per proteggere e sostenere milioni di persone che sono state costrette a fuggire dalle proprie case. È essenziale che i governi, le organizzazioni internazionali e la società civile uniscano le forze per affrontare questa crisi umanitaria e garantire un futuro migliore ai più vulnerabili tra noi.