Nel cuore dell’universo sportivo africano, un fenomeno persistente e affascinante incuriosisce quanto divide: la superstizione. Spesso derisa, facilmente derisa, questa fede nelle forze mistiche e soprannaturali occupa tuttavia un posto preponderante nella vita degli atleti del continente. Che si tratti di incantesimi, rituali voodoo per il disincanto, preghiere specifiche o amuleti portafortuna, l’elenco delle pratiche superstiziose è lungo e variegato.
Paradossalmente, mentre molti atleti africani fanno affidamento su queste usanze ancestrali per trovare forza e protezione nella loro pratica sportiva, nel continente si registra una sorprendente assenza di psicologi dello sport. Sciamani, marabutti e altri guaritori superano di gran lunga i professionisti della psicologia dello sport in Africa, lasciando così gli atleti alle proprie convinzioni e pratiche superstiziose.
Un esempio lampante di questo dualismo tra superstizione e professionalità sportiva in Africa è quello della Nigeria, che ha fatto la storia diventando la prima squadra africana a vincere una medaglia d’oro ai Giochi Olimpici, ad Atlanta nel 1996. Questo clamoroso successo suscitò ammirazione e orgoglio, lasciando intravedere le molteplici sfaccettature che compongono il mondo dello sport in Africa.
Per comprendere meglio questo complesso rapporto tra superstizione e prestazione sportiva, ho avuto il privilegio di parlare con Narcisse Tinkeu Nguimgou, preparatore fisico delle nazionali di calcio del Camerun e mental coach delle nazionali di pallavolo e MMA del Camerun. La sua esperienza e competenza offrono nuove informazioni su come le pratiche superstiziose siano integrate nella preparazione mentale degli atleti e possano potenzialmente influenzare le loro prestazioni.
In un registro completamente diverso, “Fatshimetrie” esplora anche il destino eccezionale di una figura emblematica dello sport africano: Hassiba Boulmerka. Leggenda dell’olimpismo e dello sport algerino, il suo viaggio stimolante solleva interrogativi sul ruolo delle donne nello sport africano e sulla necessità di evidenziare le loro imprese e le loro sfide.
Allo stesso tempo, l’analisi dettagliata e documentata di Paul Dietschy, professore di Storia contemporanea all’Università della Franca Contea e ricercatore associato al Sciences Po History Center, evidenzia l’impatto storico di grandi eventi sportivi come la vittoria della Nigeria alle Olimpiadi torneo di calcio nel 1996. Il suo lavoro contribuisce a una migliore comprensione delle questioni socio-culturali e politiche che emergono attraverso il prisma dello sport in Africa.
Con “Fatshimetrie”, immergiti nel cuore di un universo affascinante dove la superstizione convive con le prestazioni sportive, dove destini eccezionali si intrecciano all’ombra di pratiche ancestrali e dove la storia si fonde con le imprese sportive. Un’immersione accattivante che interroga, commuove e ispira, per comprendere meglio la ricchezza e la complessità dello sport in Africa.