Attraverso le recenti dichiarazioni del deputato nazionale Gratien Iracan, membro del partito politico “Ensemble”, viene gettata dura luce sulla drammatica situazione in cui versano i territori di Beni e Lubero nella Repubblica Democratica del Congo. Le cifre sono agghiaccianti: 215 civili hanno perso la vita nell’arco di 9 giorni, dal 3 al 12 giugno 2024. Queste perdite umane sono insopportabili e dimostrano una violenza inaccettabile che minaccia la vita di migliaia di persone innocenti.
Al di là delle cifre, è l’appello all’azione lanciato da Gratien Iracan che risuona con forza. Denunciando questi massacri perpetrati alla presenza delle forze di sicurezza congolesi e delle forze delle Nazioni Unite la cui missione è quella di proteggere i civili nelle zone di conflitto, il deputato sottolinea l’urgenza di una risposta efficace e concreta. Invita il Presidente della Repubblica ad assumersi pienamente le sue responsabilità garantendo la sicurezza del congolese e la tutela della sovranità nazionale.
La comunità internazionale, rappresentata in particolare dalle Nazioni Unite, non è risparmiata dalle critiche di Gratien Iracan. Ricorda a questi organismi internazionali l’importanza di rispettare gli impegni presi in termini di protezione delle popolazioni civili e di rispetto della sovranità degli Stati membri. Questo appello alla solidarietà e all’azione risuona come un grido di allarme di fronte a una crisi umanitaria che richiede mobilitazione collettiva e presa di coscienza immediata.
In definitiva, la tragedia vissuta dalle popolazioni dell’est della Repubblica Democratica del Congo richiede misure urgenti e una rinnovata solidarietà. È imperativo che tutte le parti interessate, sia nazionali che internazionali, uniscano le forze per porre fine a questa spirale di violenza e garantire la sicurezza e la protezione dei civili che sono le prime vittime di questo conflitto. Il grido di dolore lanciato da Gratien Iracan deve essere ascoltato e seguito da azioni concrete per porre fine a questa tragedia umana e ripristinare la pace e la sicurezza nella regione.