Il caso degli agenti DINACOPE disattivati senza procedura disciplinare riecheggia una realtà preoccupante per molti dipendenti pubblici della Repubblica Democratica del Congo. Nella provincia educativa Kwilu 2, nel territorio di Masimanimba, 145 agenti si sono trovati privati della retribuzione per tre anni, senza essere stati oggetto di una procedura legale e trasparente.
L’Unione degli insegnanti del Congo (SYECO) in questa regione ha espresso pubblicamente la sua preoccupazione e indignazione per questa evidente situazione di ingiustizia. Secondo Apollinaire Kilesila, segretario della SYECO, questi agenti sono stati cancellati dal libro paga senza alcuna base giuridica, anche se hanno continuato a svolgere le loro funzioni in modo esemplare. Si tratta di una flagrante violazione dei loro diritti e di un attacco alla loro dignità professionale.
La richiesta pressante del sindacato è chiara: la riattivazione immediata degli stipendi di questi lavoratori dedicati. Apollinaire Kilesila fa appello al Ministro dell’Educazione Nazionale e all’integrità del Presidente della Repubblica affinché venga resa giustizia a questi agenti feriti. Meritano non solo che vengano ripristinati i loro diritti, ma anche che il loro impegno e la loro dedizione siano riconosciuti e rispettati.
Questo caso evidenzia le carenze del sistema amministrativo e finanziario in atto nel settore dell’istruzione nella RDC, dove i funzionari pubblici possono essere privati del proprio reddito senza alcuna forma di procedura o valida giustificazione. È imperativo che vengano adottate misure per garantire trasparenza, equità e rispetto dei diritti di tutti i lavoratori, in particolare di coloro che lavorano quotidianamente per l’educazione e il benessere delle generazioni future.
In questo momento in cui l’istruzione è più essenziale che mai per lo sviluppo e il futuro della nazione congolese, è inaccettabile che insegnanti e dipendenti pubblici vengano trattati in questo modo. La dignità sul lavoro e il rispetto dei diritti fondamentali devono essere non negoziabili e qualsiasi forma di discriminazione, ingiustizia o arbitrarietà deve essere fermamente condannata.
È giunto il momento che le autorità si assumano le proprie responsabilità e agiscano a favore della riabilitazione e del reinserimento degli agenti DINACOPE di Kwilu 2. L’impegno, la competenza e la lealtà di questi lavoratori meritano di essere riconosciuti e valorizzati, come manifestazione concreta di giustizia sociale e rispetto della dignità umana nel mondo del lavoro. È giunto il momento di correggere questo torto ingiusto e ripristinare equità e giustizia per tutti.