**Fatshimetria**
Il turismo in Israele, un settore fiorente noto per i suoi iconici siti religiosi e culturali, ha recentemente visto l’emergere di una nuova forma di visita: celebrità, politici e influencer viaggiano verso città e villaggi vicino al confine di Gaza. Questa tendenza ha acquisito slancio dopo l’attacco dei combattenti palestinesi il 7 ottobre.
Celebrità come Jerry Seinfeld, Elon Musk, Michael Douglas, l’ex candidato alla presidenza Nikki Haley, Ivanka Trump e Jared Kushner hanno effettuato le visite, a volte scattando foto davanti alle case distrutte.
Mentre i viaggi di dignitari e VIP in Israele includevano tradizionalmente soste in famosi siti religiosi o culturali come il Muro Occidentale, Masada, il Mar di Galilea, la Chiesa del Santo Sepolcro e il Memoriale Nazionale dell’Olocausto, Yad Vashem, visite ai kibbutzim devastati e le città divennero un modo per rafforzare le relazioni con gli alleati stranieri.
Queste visite mirano anche a rivitalizzare il settore del turismo duramente colpito dalla guerra a Gaza. I dati dell’Ufficio centrale di statistica israeliano indicano un calo significativo dell’81,5% con appena 180.000 turisti nel quarto trimestre del 2023 rispetto ai 930.000 del quarto trimestre del 2022.
I combattenti di Hamas hanno ucciso circa 1.200 persone e rapito circa 250 persone durante il loro attacco. Le autorità sanitarie di Gaza stimano che più di 37.000 palestinesi abbiano perso la vita nei conflitti che ne seguirono.
Molti dei kibbutz e delle città più colpiti sono chiusi al pubblico, accessibili solo attraverso tour organizzati per VIP o su invito dei residenti. Altre aree del sud di Israele sono aperte ai visitatori, sia stranieri che israeliani provenienti da altre aree.
A Sderot, la città offre “tour di resilienza” che collegano i sopravvissuti condividendo le loro esperienze del 7 ottobre o evidenziando le offerte culturali e gastronomiche locali.
Mentre i kibbutz come Nir Oz sono ancora duramente colpiti, la maggior parte dei residenti di Sderot è tornata alle proprie case. Più a sud, l’area del festival musicale Nova è diventata un luogo di pellegrinaggio per centinaia di visitatori giornalieri, con toccanti tributi resi alle vittime.
Con questo in mente, l’organizzazione “Triumph of the Spirit” offre tour in realtà virtuale di tre kibbutz. Attualmente riservato ai soldati in visita d’istruzione, sarà presto disponibile una versione inglese per i turisti internazionali.
Il turismo rappresenta circa il 3% dell’economia israeliana e impiega direttamente circa 200.000 persone. I timori di un’escalation regionale hanno offuscato le prospettive di ripresa del settore nel 2024.
In questo contesto, la visita di celebrità e personalità straniere nelle aree colpite offre l’opportunità di aumentare la consapevolezza sulle sfide che la regione deve affrontare, sottolineando al tempo stesso l’importanza della solidarietà internazionale e del sostegno alla ricostruzione.
In definitiva, queste visite non sono solo viaggi di prestigio, ma anche un’opportunità per testimoniare la resilienza e la determinazione della gente locale, promuovendo al contempo il dialogo e la comprensione tra le culture.