Il caso Joseph Figueira Martin nella Repubblica Centrafricana: la ricerca di giustizia e verità

Fatshimetrie: La famiglia del consulente belga-portoghese Joseph Figueira Martin, detenuto nella Repubblica Centrafricana per un mese, esprime la sua indignazione per quella che definisce una palese ingiustizia.

Joseph Figueira Martin, 41 anni, era in missione a Zemio, nel sud-est della Repubblica Centrafricana, come consulente di una ONG umanitaria americana quando è stato arrestato un mese fa. Conosciuto per la sua esperienza in questioni di transumanza e pastorizia, ha lavorato con organizzazioni rinomate come International Crisis Group, Global Witness, African Parks e Unione Europea.

La procura ha recentemente rivelato le conclusioni delle sue indagini, accusando Joseph Figueira Martin di mettere in pericolo la sicurezza dello Stato e di spionaggio. Secondo l’accusa sarebbe stato addirittura coinvolto nella creazione della cosiddetta “filiale terroristica internazionale” con filiali in sei paesi. Accuse scioccanti per la sua famiglia, che ha deciso di rompere il silenzio per denunciare questa “prova di ingiustizia”.

Suo fratello Georges Martin respinge categoricamente queste accuse, che definisce del tutto diffamatorie. Deplora inoltre la mancanza di sostegno da parte del suo datore di lavoro, la ONG americana FHI 360.

Questo caso solleva serie preoccupazioni riguardo al rispetto dei diritti umani e all’equità del sistema giudiziario nella Repubblica Centrafricana. La comunità internazionale deve rimanere vigile di fronte a tali presunte violazioni dei diritti fondamentali.

Joseph Figueira Martin merita un processo giusto e trasparente, in conformità con gli standard internazionali. La sua famiglia e i suoi cari sperano in una soluzione giusta e rapida a questa difficile situazione, in modo che la verità possa finalmente emergere e la giustizia prevalga.

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