**Elezioni in Mauritania sotto tensione**
La Mauritania si trova ad un punto di svolta cruciale nella sua storia con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali. Il presidente uscente Mohamed Ould Ghazouani si candida per un secondo mandato, ma la campagna elettorale ha messo in luce profonde divisioni all’interno del Paese.
Da quando è salito al potere nel 2019, Ghazouani, proveniente da una famiglia araba mauritana, ha dovuto affrontare sfide importanti, tra cui una crisi di sicurezza regionale e persistenti accuse di violazioni dei diritti umani nel Paese.
Il suo principale avversario, Biram Dah Abeid, un attivista anti-schiavitù di origine nera, ha fortemente criticato il presidente Ghazouani per quella che definisce una cattiva gestione degli affari del Paese. Abeid denuncia una cultura di corruzione, saccheggio delle ricchezze e repressione della popolazione, denunciando un diffuso malcontento tra i mauritani.
Il candidato Abeid si oppone anche all’accordo di cooperazione che la Mauritania ha concluso con l’Unione Europea per combattere l’immigrazione verso l’Europa, definendolo un accordo dannoso sia per l’UE che per la Mauritania.
La posta in gioco in queste elezioni va ben oltre le semplici scelte politiche. Il problema della schiavitù rimane significativo in Mauritania, nonostante l’abolizione ufficiale nel 1981. Secondo il Global Slavery Index 2023, circa 149.000 persone vivono in condizioni di moderna servitù in questo paese di meno di 5 milioni di abitanti.
Per Biram Dah Abeid, la lotta contro la schiavitù è una missione profondamente personale. Proveniente da una stirpe di schiavi, promise al padre di dedicare la sua vita alla lotta contro questa pratica disumana.
La Mauritania si trova quindi a un bivio in cui si intersecano questioni politiche, economiche e sociali cruciali. Gli elettori si trovano di fronte a una scelta cruciale che determinerà il corso futuro del Paese e la sua capacità di superare le sfide che lo attendono.
In definitiva, queste elezioni presidenziali in Mauritania non sono semplicemente un esercizio democratico, ma riflettono le profonde lotte e aspirazioni di un popolo alla ricerca di giustizia, libertà e uguaglianza. Spetta ora ai mauritani decidere il loro destino collettivo e forgiare un futuro più giusto e prospero per le generazioni a venire.