La battaglia legale per la destituzione degli emiri di Kano: tensioni e questioni politico-culturali

Il caso tra il Procuratore Generale dello Stato di Kano, il Presidente della Camera dell’Assemblea dello Stato di Kano da un lato, e Aminu Ado-Bayero e altri quattro ex emiri di Bichi, Rano, Gaya e Karaye dall’altro D’altro canto, accende un vivace dibattito. I ricorrenti hanno presentato un ricorso ex parte in data 27 maggio chiedendo al tribunale di impedire ad Aminu Ado-Bayero e ad altri ex emiri di presentarsi come tali.

Le parti coinvolte sono Alhaji Aminu Ado-Bayero, Alhaji Nasiru Ado-Bayero l’emiro di Bichi, il dottor Ibrahim Abubakar II l’emiro di Karaye, Alhaji Kabiru Muhammad-Inuwa l’emiro di Rano e Alhaji Aliyu Ibrahim-Gaya l’emiro di Gaya, nonché l’ispettore generale della polizia, il direttore del servizio di sicurezza dello Stato, il corpo di sicurezza e difesa civile nigeriano e l’esercito nigeriano.

Durante l’udienza, l’avvocato di Ado-Bayero, Muhammed, ha informato la corte di avere una dichiarazione dei fatti datata 3 luglio, accompagnata da un avviso di appello e da una mozione di sospensione del procedimento. Ha chiesto al giudice di sospendere il procedimento in attesa dell’udienza e della decisione della Corte d’Appello. Nonostante la sua richiesta di rinvio, la corte ha rifiutato di accogliere la sua richiesta.

L’avvocato del 3°, 4° e 5° convenuto, Hassan Tanko-Kyaure, ha presentato una richiesta di proroga datata 2 luglio insieme ad una controdichiarazione in risposta alla richiesta originale. Ha sostenuto l’annullamento del Kano State Emirates Council Repeal Act, 2024, sostenendo che il processo di regolamentazione non era stato seguito. Tanko-Kyaure ha anche chiesto alla corte di respingere la richiesta dei querelanti e di condannarli a pagare un miliardo di naira.

In risposta, l’avvocato dell’ispettore generale della polizia ha detto di non avere nulla da presentare, lasciandolo alla discrezione della Corte.

L’avvocato dei querelanti, Eyitayo Fatogun, ha esortato la corte ad annullare la dichiarazione dei fatti degli imputati ai sensi dell’ordinanza 39, regole 1 e 2 della Corte. Fatogun ha chiesto alla corte di respingere le istanze del 3°, 4° e 5° convenuto riguardanti la legge sull’abrogazione dell’emirato di Kano poiché la questione non era all’esame della corte.

Nella sua sentenza, il giudice Amina Adamu-Aliyu ha respinto la richiesta degli imputati di sospensione del procedimento, sostenendo che non avevano addotto alcun fatto particolare che giustificasse tale misura. Ha rinviato la questione al 18 luglio per decidere su altre mozioni pendenti.

La battaglia legale per la destituzione degli emiri scoppiata nello Stato di Kano solleva questioni complesse ed evidenzia le tensioni politiche e culturali in gioco. Il caso evidenzia la necessità di rispettare lo stato di diritto e le procedure normative. La decisione della Corte in questo caso avrà senza dubbio ripercussioni significative sulla governance e sulla stabilità della regione.

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