L’escalation del conflitto nell’est della Repubblica Democratica del Congo: una situazione allarmante

Fatshimetria

Nell’est della Repubblica Democratica del Congo è attualmente in vigore una tregua umanitaria, ma la situazione resta allarmante a causa dell’avanzata territoriale dei ribelli.

Durante la riunione del Consiglio di Sicurezza per riferire sulle attività affidategli, il capo della missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite nella RDC (MONUSCO) ha espresso serie preoccupazioni lunedì scorso (8 luglio).

“La situazione della sicurezza nella parte orientale della RDC continua a peggiorare, raggiungendo livelli allarmanti di violenza e sfollamento di civili. Sono estremamente preoccupato per la rapida espansione del Movimento 23 marzo (M23) nel Nord Kivu e per lo straripamento verso il Sud Kivu, nonostante le numerose operazioni. portato avanti dalle FARDC, regolarmente supportate dalla MONUSCO e dalla SAMIDRC.”

Bintou Keita ha sottolineato in particolare il disastro umanitario che si sta verificando.

“Oggi la RDC conta 7,3 milioni di sfollati, di cui 6,9 milioni solo nelle province orientali. Le violazioni del diritto internazionale umanitario ostacolano la distribuzione degli aiuti umanitari. La crescente vicinanza delle linee del fronte e la presenza di armi (compresa l’artiglieria pesante) all’interno e intorno ai campi per sfollati e ai siti spontanei compromettono in modo significativo la sicurezza delle popolazioni sfollate e residenti.”

Dopo aver informato l’organismo composto da 15 membri, il Rappresentante Speciale del Capo delle Nazioni Unite ha parlato alla stampa e ha illustrato nei dettagli il piano di disimpegno della MONUSCO, che entrerà quanto prima nella sua seconda fase. La prima fase si è conclusa il 25 giugno.

“Non è esattamente dove vogliamo che tutto sia, in linea con il piano di disimpegno. Quindi, ci prenderemo il tempo per consolidare quanto è stato fatto nel Sud Kivu, con la consapevolezza che il governo continuerà a rafforzare le sue capacità, in particolare l’implementazione dei servizi di sicurezza.

Nel frattempo, il rappresentante permanente della RDC presso l’ONU, Zenon Ngay Mukongo, ha dichiarato: “La Repubblica Democratica del Congo difenderà la sua integrità territoriale, la sua sovranità e la sicurezza della sua popolazione a tutti i costi, rimanendo aperta a una soluzione politica del conflitto”. con il Ruanda per via diplomatica. Tuttavia, questo percorso sarà credibile solo se le truppe ruandesi si ritireranno effettivamente dal territorio congolese per consentire un dialogo autentico e costruttivo.

Il suo omologo Ernest Rwamucyo, rappresentante permanente del Ruanda presso le Nazioni Unite, ha dichiarato: “Vorrei concludere esprimendo, ancora una volta, il sostegno del Ruanda alle iniziative regionali, in particolare ai processi di pace di Nairobi e Luanda.. Il Ruanda lancia un forte appello alla comunità internazionale affinché sostenga questi sforzi regionali che si concentrano su soluzioni politiche, compresa la necessità di dialogo politico, e la necessità di risolvere definitivamente la questione delle FDLR disarmandole, smobilitandole e rimpatriando in Ruanda.”

Un rapporto di un gruppo di esperti delle Nazioni Unite presentato lunedì scorso ha rivelato che l’Uganda sta fornendo sostegno ai ribelli dell’M23 che sarebbero sostenuti dal Ruanda.

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