Conflitto in Congo: appello all’azione internazionale di fronte all’aggressione ruandese

**Fatshimetria**

Il rapporto degli esperti delle Nazioni Unite sull’aggressione del Ruanda contro la Repubblica Democratica del Congo, trasmesso al Presidente del Consiglio di Sicurezza il 31 maggio, ha suscitato forti reazioni all’interno del governo congolese. In un comunicato stampa diffuso giovedì 11 luglio 2024, le autorità congolesi hanno espresso la loro profonda preoccupazione per le prove del coinvolgimento del Ruanda in questa situazione di conflitto.

Secondo il governo congolese, il rapporto evidenzia prove schiaccianti del fatto che quasi 4.000 soldati ruandesi sono coinvolti in operazioni aggressive nella Repubblica Democratica del Congo, superando in numero i membri del gruppo ribelle M23. Inoltre, il rapporto stabilisce chiaramente che l’esercito ruandese esercita un controllo su questo movimento di aggressione, anche utilizzando bambini minorenni e individui reclutati con la forza nelle zone occupate e nei campi profughi in Ruanda e Uganda.

Di fronte a queste rivelazioni, il governo congolese invita la comunità internazionale ad adottare misure ferme contro il Ruanda e i suoi leader. Sottolinea che le truppe ruandesi che operano nella RDC prendono deliberatamente di mira le forze di pace della MONUSCO e le infrastrutture della missione delle Nazioni Unite, il che costituisce un crimine di guerra inaccettabile.

Questa situazione solleva forti preoccupazioni circa la stabilità della regione dei Grandi Laghi e la protezione delle popolazioni civili. Le autorità congolesi sollecitano pertanto le nazioni civili e la comunità internazionale ad agire senza indugio per porre fine a questa aggressione e assicurare alla giustizia i responsabili di questi atti violenti.

L’urgenza della situazione non sarà mai sottolineata abbastanza ed è imperativo adottare misure concrete per proteggere la popolazione civile e garantire la pace e la stabilità nella regione. Il rapporto delle Nazioni Unite evidenzia la gravità della situazione e chiede un’azione collettiva e decisiva per affrontare questa sfida nella Repubblica Democratica del Congo.

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