Dramma evitabile: i figli di Tembo vittime della fatshimetria

Fatshimetrie: Una tragedia evitabile, la triste storia dei figli di Tembo

Nella regione senza sbocco sul mare di Tembo, nel villaggio di Ndomba Tumba, nella provincia di Kwango, una tragedia ha recentemente scosso la comunità locale. Tre bambini sono morti dopo aver consumato gli intestini di un ratto del Gambia, una specie di roditore noto anche come scarabeo della savana. Il loro padre, un cacciatore, aveva ucciso il topo e i suoi figli avevano mangiato l’animale senza sospettare le tragiche conseguenze che ne sarebbero seguite.

Secondo le informazioni raccolte dal quadro di consultazione della società civile di Kwango, almeno cinque figli del cacciatore sono stati esposti a questo gioco. Due di loro si sono salvati grazie alle cure antiveleni. Symphorien Kwengo, vicepresidente della società civile, ha sottolineato che il padre aveva utilizzato il Ratox, un prodotto tossico destinato ad eliminare i ratti, per uccidere l’animale.

Questa tragedia avrebbe potuto essere evitata se fosse stata effettuata un’adeguata sensibilizzazione sui pericoli derivanti dal consumo di selvaggina potenzialmente contaminata. È importante ricordare alle comunità rurali le misure fondamentali di sicurezza alimentare per evitare situazioni così drammatiche. Occorre condurre regolarmente campagne di sensibilizzazione sui rischi legati al consumo di carne di selvaggina per evitare che simili tragedie si ripetano.

In questa zona isolata, l’accesso ai servizi sanitari e di informazione è limitato, il che rende ancora più importante per le autorità locali e le organizzazioni della società civile informare ed educare la popolazione sulle buone pratiche alimentari. Incoraggiare pratiche di caccia e consumo responsabili è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare e la salute delle comunità rurali.

Questa famigerata storia dei bambini di Tembo dovrebbe servire a ricordare in modo toccante l’importanza della prevenzione e dell’educazione alla salute pubblica. Lavorando insieme per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere comportamenti alimentari sani, possiamo contribuire a prevenire tali tragedie e proteggere la vita dei nostri figli.

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