Fatshimetrie: un crescente disastro sanitario nella RDC
La Repubblica Democratica del Congo si trova attualmente ad affrontare una situazione sanitaria preoccupante, allertando l’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla crescente portata della crisi. Le varie epidemie che si sono diffuse nel Paese negli ultimi mesi sono esacerbate da fattori quali violenza, inondazioni e smottamenti.
L’OMS sottolinea che la popolazione congolese è colpita da diversi flagelli, tra cui epidemie di colera, morbillo, meningite, vaiolo e peste. Queste malattie sono aggravate dalle gravi inondazioni che colpiscono alcune regioni, provocando un aumento del numero di casi e di decessi. Dall’inizio dell’anno sono stati registrati più di 20.000 casi di colera, la maggior parte nella provincia del Nord Kivu.
Anche il morbillo è dilagante, con oltre 65.000 casi segnalati, inclusi 1.523 decessi. Queste cifre potrebbero essere sottostimate a causa delle lacune nel monitoraggio e nella comunicazione dei dati. Allo stesso tempo è emersa la meningite, con 3.073 casi segnalati, inclusi 251 decessi. La variante Mpox, un’altra delle maggiori preoccupazioni, ha già contagiato più di 11.000 persone, causando la morte di 445 di loro, principalmente bambini, con un alto tasso di mortalità.
Oltre a queste epidemie, i conflitti armati e gli spostamenti di popolazione contribuiscono all’insicurezza alimentare. Quasi il 40% della popolazione, ovvero circa 40 milioni di persone, si trova ad affrontare la carenza di cibo, di cui circa 16 milioni sono ad alto rischio di insicurezza alimentare.
La situazione nella RDC è quindi critica e richiede un’azione urgente per arginare queste diverse epidemie e garantire un adeguato accesso all’assistenza sanitaria e al cibo per la popolazione. Le autorità congolesi, sostenute dalla comunità internazionale, devono lavorare insieme per trovare soluzioni durature a questa crisi sanitaria e umanitaria che minaccia la vita di migliaia di persone nel Paese.