Fatshimetria
Nel cuore della città di Kisangani, culla della ricca cultura congolese, la giustizia popolare torna a fare notizia. Mercoledì 17 luglio 2024 resterà impresso nei ricordi degli abitanti di Tshopo, con il ritrovamento di due corpi senza vita, vittime di questa controversa pratica.
In uno scenario degno di un romanzo noir, questi due individui, la cui identità resta un mistero, sono stati linciati per essere stati colti in flagrante furto. Il primo corpo giaceva senza vita sul campo della Rivoluzione, nel comune di Kabondo, mentre il secondo, ritrovato a Simi-Simi nel comune di Makiso, recava segni di bruciature, testimoniando così la violenza dell’atto commesso contro di lui.
Questa tragedia si inserisce in un contesto già preoccupante, segnato dalla recente condanna di cinque banditi armati da parte del tribunale militare di Tshopo. Questi episodi di violenza mettono in luce una realtà brutale e allarmante: la giustizia di massa che, lungi dal risolvere i problemi di sicurezza, perpetua solo un ciclo di violenza e vendetta.
La società congolese, segnata da decenni di conflitti e instabilità, fatica a trovare risposte durature alle sfide della sicurezza e della giustizia. Se la frustrazione e la rabbia dei cittadini per l’impunità dei criminali sono comprensibili, la risposta non può risiedere in atti di barbarie che minano le basi stesse dello Stato di diritto.
È urgente rafforzare le istituzioni giudiziarie, combattere l’impunità e garantire l’accesso a una giustizia equa per tutti i cittadini. La sicurezza delle proprietà e delle persone deve essere garantita con mezzi legali e legittimi, nel rispetto dei diritti fondamentali di ognuno.
In questo periodo di disordini e incertezza, è imperativo promuovere il dialogo, la tolleranza e il rispetto reciproco all’interno della società congolese. Solo un approccio basato sulla giustizia, sulla solidarietà e sul rispetto dei diritti umani può garantire un futuro pacifico e prospero per tutti.
In memoria delle vittime della violenza e dell’ingiustizia, impegniamoci a costruire insieme un Congo più giusto, più sicuro e più unito.
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