Recenti notizie riguardanti l’archeologia egiziana hanno messo in luce gli ambiziosi progetti dell’eminente archeologo egiziano Zahi Hawass. Infatti, durante una conferenza tenutasi a Orvieto in Italia, Hawass ha annunciato l’intenzione di lanciare un’importante campagna pubblica il prossimo settembre per chiedere la restituzione di tre tesori emblematici dell’antico Egitto: il Busto di Nefertiti, la Pietra di Rosetta e lo zodiaco di Dendera, in modo che possano essere esposti al Grande Museo Egizio.
Questi manufatti iconici come il Busto di Nefertiti, attualmente conservato al Museo di Berlino dal 1923, la Stele di Rosetta, conservata al British Museum dal 1802, e lo zodiaco di Dendera, esposto al Louvre in Francia, sono simboli di identità e di ricchezza culturale dell’antico Egitto.
Oltre a questa campagna di restituzione, Zahi Hawass ha parlato anche delle recenti scoperte archeologiche in Egitto, in particolare a Saqqara e Luxor. Ha menzionato la missione “ScanPyramids”, sottolineando che gli anni 2024-2025 saranno segnati da importanti scoperte archeologiche a Luxor e Saqqara.
Tra le ricerche in corso c’è quella volta a ritrovare la piramide del re Huni a Saqqara, nonché la tomba e la mummia della regina Nefertiti e della regina Ankhesenamon. Inoltre, sono attualmente in corso lavori di restauro per preservare la tomba del re Ramses II a Luxor, sottolineando l’importanza di preservare il patrimonio storico dell’Egitto.
Zahi Hawass ha quindi una visione ambiziosa per il futuro dell’archeologia egiziana, evidenziando la necessità di proteggere e valorizzare il ricco patrimonio culturale del Paese. Le sue iniziative mirano non solo a preservare il glorioso passato dell’Egitto, ma anche a rafforzare i legami tra le nazioni promuovendo il ritorno dei tesori storici ai paesi di origine, a beneficio di tutti.