Fatshimetria
In un’intervista trasmessa su Fatshimetrie questo lunedì 22 luglio, il dottor Didier Buingo, medico impiegato nel gruppo Goma Actif, ha fornito una testimonianza commovente sulla deplorevole situazione sanitaria nei campi profughi situati alla periferia della città di Goma.
La constatazione è allarmante: oltre ai problemi di malnutrizione dilaganti, le cattive condizioni di salute, soprattutto tra i bambini e le donne incinte, sono diventate una vera piaga in questi campi. Secondo il dottor Didier Buingo la situazione sanitaria è semplicemente catastrofica.
Goma Actif, collettivo di giovani volontari mobilitati dall’inizio della crisi di sicurezza nel Nord Kivu, interviene permanentemente nei campi profughi per fornire assistenza alle popolazioni vulnerabili, con particolare attenzione alla nutrizione e alla salute dei bambini e delle donne incinte. Il dottor Didier Buingo ha dettagliato durante la sua intervista con Fatshimetrie le azioni intraprese dal gruppo in termini sanitari per dare sollievo agli sfollati.
Questa lodevole iniziativa mira ad affrontare le carenze e i bisogni urgenti di queste popolazioni vulnerabili, che stanno sopportando il peso degli effetti devastanti della crisi umanitaria. Questi giovani volontari, mobilitati quotidianamente sul campo, lavorano con dedizione per fornire un sostegno essenziale a queste persone in difficoltà.
Attraverso il suo impegno e la sua competenza, il gruppo Goma Actif incarna un esempio ispiratore di solidarietà e generosità verso i più indigenti. La salute e il benessere degli sfollati sono al centro delle preoccupazioni di questi giovani volontari, che stanno facendo tutto il possibile per migliorare le precarie condizioni di vita nei campi.
Di fronte a questa situazione critica, è più importante che mai sostenere e incoraggiare le azioni umanitarie condotte sul campo. L’emergenza è palpabile e ogni gesto di solidarietà conta per aiutare chi più ne ha bisogno.
In breve, la lotta guidata dal gruppo Goma Actif testimonia una mobilitazione esemplare dei cittadini, rivelando la forza e la solidarietà di cui sono capaci i giovani impegnati a sostegno delle popolazioni vulnerabili. È necessario sensibilizzare e incoraggiare l’azione per affrontare questa grave crisi umanitaria, al fine di fornire un sostegno concreto ed efficace a coloro che soffrono nel silenzio dei campi sfollati.