Recentemente, la questione degli arresti regolari di pescatori congolesi da parte della marina ugandese sul lago Edward ha sollevato numerose preoccupazioni. Per alleviare questa situazione, la società civile di Kyavinyonge, a Beni, ha orchestrato martedì 23 luglio un incontro decisivo, riunendo tutti gli attori locali coinvolti nel settore della pesca. L’iniziativa ha visto la partecipazione dei membri del comitato dei singoli pescatori, della forza navale, dell’Istituto congolese per la conservazione della natura (ICCN), del servizio ambientale e delle autorità locali.
L’obiettivo principale di questo incontro era quello di mettere in atto meccanismi per regolamentare le attività di pesca sul lago Edouard. L’accento è stato posto sulla necessità di ridurre la pesca illegale e gli arresti ingiustificati di pescatori congolesi da parte delle autorità ugandesi. Per fare ciò sono state avanzate diverse proposte, tra cui l’organizzazione di pattuglie miste e un controllo rigoroso delle canoe registrate.
Delphin Malekani, presidente della società Kyavinyonge, ha sottolineato che in attesa di un’azione del governo di fronte al degrado del lago Edoardo a causa dei pescatori illegali e delle pratiche corrotte, è stato concordato che solo le canoe registrate a Kyavinyonge possono operare nelle zone di pesca assegnate. Inoltre, sarà costituita una squadra mista di pattugliamento che riunirà rappresentanti dell’ICCN, del comitato dei pescatori, del servizio pesca e bestiame, nonché della forza navale.
È fondamentale che la forza navale aumenti la sua presenza lungo la riva del lago per prevenire arresti ingiusti e incursioni della marina ugandese nelle acque congolesi. Questa strategia mira a limitare i conflitti di confine e proteggere i pescatori locali da azioni arbitrarie.
Ci sono molte sfide in questa regione, in particolare per quanto riguarda la delimitazione dei confini dei laghi condivisi dalla RDC e dall’Uganda. I pescatori congolesi sono spesso vittime della confusione attorno a questi limiti, che porta a situazioni dannose e perdite economiche significative.
Per questo motivo è stato chiesto alle autorità dei due paesi di armonizzare la questione dei confini e di garantire la sicurezza dei pescatori congolesi che operano sul Lago Edoardo. È essenziale stabilire standard chiari e meccanismi di controllo efficaci per proteggere le attività di pesca locali e preservare le risorse naturali del lago.
In conclusione, l’incontro delle parti interessate locali rappresenta un passo importante verso una gestione più sostenibile delle attività di pesca sul lago Edouard. Combinando la collaborazione tra i diversi stakeholder e l’applicazione di misure concrete, è possibile garantire la tutela dei pescatori congolesi e promuovere lo sfruttamento responsabile delle risorse acquatiche.