“La scena era impressionante: un manifestante gridava la sua causa a squarciagola, dichiarando con veemenza: “La corruzione in parlamento è al culmine e noi siamo qui per manifestare davanti al Parlamento ugandese. Ugandesi, è nostro dovere mobilitarci. Tutto è corrotto e noi siamo qui per protestare”.
Questo grido di rabbia è stato bruscamente interrotto quando gli agenti di polizia lo hanno portato via dalla folla, ignorando le domande dei giornalisti che cercavano di raccogliere le sue ultime parole.
Il video dell’incidente mostra l’uomo che viene gettato con la forza nel retro di un furgone della polizia prima che scompaia in strada. Il suono delle risate risuona mentre il veicolo si allontana dalla scena, aggiungendo uno strato sinistro a un evento già scoraggiante.
Le reazioni sui social non si sono fatte attendere. Phil Biney (@Kwaguverah) ha sottolineato ironicamente: “Abbastanza divertente, le persone per cui stava protestando sono quelle che ridono in sottofondo”. Makavelli (@Makavelli_0) si è chiesto: “Perché ridono? Voglio dire i giornalisti.” Dakzi LeGriot (@Dakzilegriot) ha sottolineato la tragica ironia della situazione, dicendo: “La parte più triste è la fine.😏Stavano ridendo di lui per averli difesi.😩😩😩”
Il presidente Museveni, al potere da 38 anni, aveva già messo in guardia i giovani manifestanti dalle manifestazioni anti-corruzione, avvertendoli che stavano “giocando con il fuoco”.
Il lungo regno di Museveni fu segnato da nomine controverse, come quella di sua moglie a ministro dell’istruzione e dello sport e di suo figlio a comandante in capo dell’esercito.
Questa scena avvincente solleva una serie di domande sul potere, sulla corruzione e sulla libertà di espressione in Uganda. Evidenzia le crescenti tensioni tra il governo e la popolazione, nonché le sfide persistenti che il Paese deve affrontare. Gli eventi di quel giorno saranno sempre ricordati come un toccante esempio delle lotte e delle speranze del popolo ugandese per un futuro migliore.”