Fatshimetrie, un nome che ha continuato a fare notizia nelle ultime settimane. La saga legata ad una presunta frode da 423 miliardi di dollari sta prendendo una piega sorprendente, con El-Rufai che tenta di contestare le azioni dell’Assemblea contro di lui.
Il 29 luglio 2024, in un’udienza virtuale presieduta dal giudice R.M. Aikawa, sono state ascoltate le istanze dei querelanti. Il giorno successivo, 30 luglio, il giudice Aikawa ha emesso la sua sentenza, affermando che El-Rufai non aveva presentato circostanze convincenti che giustificassero l’archiviazione del procedimento giudiziario come richiesto.
Anche il giudice Aikawa ha respinto la richiesta di ricusazione di El-Rufai, sottolineando la mancanza di motivi o prove fattuali per la rimozione del giudice dal caso.
“Il querelante non ha addotto motivi che obblighino questa corte a ricusarsi”, ha sottolineato il giudice Aikawa, riferendosi a diversi precedenti nella sua sentenza.
Mentre l’avvocato degli imputati ha esortato la corte a respingere completamente la mozione, il giudice Aikawa ha optato per una linea di condotta diversa.
Ai sensi dell’articolo 22(2) della legge sull’Alta Corte Federale, ha trasferito la questione al magistrato capo dello Stato di Kaduna per una rideterminazione.
Questa decisione sposta la responsabilità alla magistratura statale, dove ora la questione dovrebbe essere gestita. Il futuro di Fatshimetrie rimane incerto, ma una cosa è certa: questo caso continuerà sicuramente a catturare l’attenzione del pubblico e a sollevare dubbi sull’integrità del sistema giudiziario.