Le emozioni erano palpabili al tragico funerale di Gaza, dove un padre in lutto era circondato dai membri della sua comunità mentre piangeva la perdita della moglie e dei figli. Le immagini sorprendenti mostrano Al Qumsan inginocchiato accanto ai corpi avvolti nel sudario della sua famiglia, mentre si unisce agli altri per le preghiere funebri islamiche. Un imam gli ha rivolto parole di conforto, pregando affinché Dio li riunisse in paradiso, un momento toccante che ha risuonato nei cuori di tutti i presenti.
La tragedia vissuta da Al Qumsan non è purtroppo un caso isolato nella regione di Gaza, devastata dagli attacchi israeliani. Sua moglie, una farmacista, e i loro figli gemelli erano tra le 23 persone uccise negli attacchi, secondo le informazioni fornite dagli ospedali locali. Il bilancio delle vittime include anche un bambino di nove mesi, aggiungendo il suo nome all’elenco delle perdite umane causate da questo conflitto mortale.
Questa guerra, innescata da un’offensiva israeliana in risposta a un attacco di Hamas lo scorso ottobre, ha lasciato un segno indelebile nella regione, con quasi 40.000 palestinesi morti, tra cui più di 16.400 bambini, e più di 92.000 feriti. Intere famiglie sono state decimate, città ridotte in cenere e più di 1,9 milioni di persone sono rimaste senza casa e immerse in un’incommensurabile sofferenza.
Al Qumsan aveva portato la sua famiglia a Deir al-Balah nella speranza di proteggerli dai bombardamenti intensificati. Purtroppo, nemmeno questa precauzione è stata sufficiente a proteggerli dalla violenza che ha devastato Gaza negli ultimi mesi. Pochi giorni prima della tragedia, Jumana aveva condiviso sui social la sua gioia per essere diventata mamma di due gemelli, descrivendo la loro nascita come un “miracolo”. La coppia si è unita nel luglio del 2023, prima che scoppiasse il conflitto che ha cambiato per sempre le loro vite.
La crisi umanitaria a Gaza è peggiorata poiché le restrizioni israeliane hanno limitato l’accesso agli aiuti umanitari. Gli operatori umanitari faticano a fornire assistenza adeguata, mentre le autorità sanitarie faticano a prendersi cura dei civili feriti in un sistema sanitario devastato dai combattimenti. Più di 885 operatori sanitari hanno perso la vita e meno della metà degli ospedali di Gaza sono parzialmente operativi.
L’UNICEF ha lanciato un allarme sulla situazione critica a Gaza, definendo la guerra in corso “implacabile” e avvertendo delle sofferenze inimmaginabili sopportate da migliaia di bambini. L’agenzia stima che almeno 17.000 bambini siano stati separati dalle loro famiglie o lasciati senza sostegno.
Salim Oweis, portavoce dell’UNICEF, ha espresso il suo sgomento per l’entità dei danni a Gaza: “Sono rimasto profondamente scioccato dalla sofferenza, dalla distruzione e dallo sfollamento di massa a Gaza”, ha dichiarato. “Le immagini trasmesse dalla televisione offrono uno spaccato dell’inferno che i residenti vivono da più di dieci mesi. Ciò che non mostrano appieno è il vero disastro che si nasconde dietro gli edifici ridotti in cenere: interi quartieri, mezzi di sussistenza e sogni ridotti in cenere. rovine.”
La situazione a Gaza rimane critica e richiede un’urgente mobilitazione internazionale per rispondere alle pressanti esigenze umanitarie. Civili innocenti continuano a pagare un prezzo elevato in questo conflitto devastante ed è imperativo che la comunità internazionale si unisca per porre fine a questa tragedia senza fine.