Fatshimetria
Lunedì 19 agosto si celebra la Giornata umanitaria mondiale, in un contesto allarmante di crisi multiforme nel Nord Kivu. Con oltre 2,4 milioni di persone sfollate, principalmente a seguito degli scontri tra l’esercito e i ribelli dell’M23, gli operatori umanitari si trovano ad affrontare una situazione critica, esacerbata dalla diffusione delle malattie.
In questo territorio dove più di 2,4 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case, il colera è già diffuso e colpisce più di 15.000 persone nei campi per sfollati, mentre sono stati segnalati 60 casi confermati di Mpox. Il Nord Kivu si trova al centro di una crisi umanitaria senza precedenti, che richiede un’azione concertata e immediata.
Mercy Manyala, capo dell’ufficio dell’OCHA nel Nord Kivu, sottolinea la necessità di una vera volontà politica per avviare la riduzione della tensione e accedere alle popolazioni che necessitano di assistenza umanitaria: “La cessazione degli scontri e il cessate il fuoco sono passi lodevoli, ma insufficienti. Inoltre, non tutti i belligeranti rispettare questi accordi è imperativo continuare a chiedere un maggiore impegno politico per ottenere risultati significativi.
Il Maggiore Generale Peter Cirimwami, governatore militare della regione, si impegna a sostenere pienamente gli attori umanitari e i milioni di sfollati che aspirano a tornare alle loro case: “Riaffermando la nostra responsabilità nel garantire la sicurezza delle persone e delle loro proprietà, assicuro la collaborazione di al governo provinciale di fornire un sostegno efficace alle migliaia di sfollati e alle comunità colpite, che sognano solo un ritorno al loro ambiente originario.”
A Goma sono previste una serie di attività nell’arco di due giorni per evidenziare il lavoro essenziale degli attori umanitari nella provincia. Questa iniziativa mira non solo a sensibilizzare ma anche a incoraggiare una maggiore solidarietà nei confronti delle popolazioni vulnerabili del Nord Kivu.
In breve, di fronte a questa situazione critica, è essenziale che la comunità internazionale rafforzi il suo sostegno agli sforzi dispiegati sul terreno. Solo un fermo impegno politico, combinato con un’azione umanitaria concertata, consentirà di rispondere efficacemente ai bisogni urgenti degli sfollati e di prevenire ulteriori tragedie nella martoriata regione del Nord Kivu.