Mentre il mondo intero piange la tragica scomparsa dell’ex ministro delle finanze eritreo Berhane Abrehe, morto in detenzione dopo sei anni di solitudine, un’ombra di tristezza incombe sulla scena politica eritrea. La sua morte, avvenuta lunedì 19 agosto, è stata confermata dal Consiglio eritreo per i diritti umani (HRC), un’organizzazione con sede nel Regno Unito.
La storia di Berhane Abrehe è quella di un uomo che ha dedicato la sua vita alla lotta per l’indipendenza dell’Eritrea. Ex membro del Fronte di Liberazione dell’Eritrea (ELF) e poi del Fronte di Liberazione Popolare dell’Eritrea (EPLF), ha svolto un ruolo importante nella liberazione del suo Paese. Dopo l’indipendenza nel 1993, ha ricoperto diversi incarichi governativi chiave, tra cui quello di Ministro delle Finanze dal 2001 al 2012.
È stato come politico e intellettuale impegnato che Abrehe ha attirato l’ira del regime eritreo. Il suo libro intitolato “Hagerey Eritrea” (Il mio Paese, Eritrea), critico nei confronti del presidente Isaias Afwerki, ha portato al suo arresto nel settembre 2018. Da allora è detenuto nel penitenziario di Carshelli ad Asmara, senza accusa ufficiale né processo equo.
La sua scomparsa lascia un vuoto nel panorama politico eritreo e solleva molte domande sul rispetto dei diritti umani nel Paese. Nonostante la sua posizione di alto funzionario, Berhane Abrehe non ha esitato a criticare pubblicamente le pratiche finanziarie del governo e la concentrazione del potere nelle mani del presidente Afwerki. Questa aperta opposizione gli è costata la carica nel 2012 e alla fine ha portato alla sua detenzione due anni dopo.
Il peggioramento della salute di Abrehe, in particolare dopo un trapianto di fegato nel 2009, aveva causato crescente preoccupazione. Sua moglie, Almaz Habtemariam, anch’essa arrestata nel 2018, è stata rilasciata senza processo due anni dopo. La sua morte in custodia solleva interrogativi sulle condizioni di detenzione dei prigionieri politici in Eritrea e sottolinea la necessità di una maggiore vigilanza internazionale nei confronti di questo Paese.
Celebrando la memoria di Berhane Abrehe, ci impegniamo a continuare la sua lotta per la libertà, la giustizia e il rispetto dei diritti umani. Il suo sacrificio non sarà dimenticato e la sua eredità continuerà a ispirare coloro che lottano per un futuro migliore in Eritrea e nel mondo.