Nel tumulto delle acque del Golfo di Aden si è consumato un evento di innegabile gravità, che porta con sé l’ombra dei conflitti che scuotono la regione. Due missili, che si ritiene siano stati lanciati dai ribelli Houthi dello Yemen, hanno preso di mira durante la notte una nave mercantile battente bandiera liberiana. Fortunatamente, secondo le autorità presenti sul posto, questi proiettili sono caduti vicino alla nave senza causare danni significativi.
Questo attacco fa seguito ai ripetuti atti di violenza perpetrati dagli Houthi contro una petroliera battente bandiera greca, ancorata nelle vicinanze del Mar Rosso. I ribelli hanno piazzato esplosivi sulla nave prima di farla esplodere, segnando il culmine di una serie di attacchi che interrompono il flusso vitale di oltre un trilione di dollari di merci che attraversano il Mar Rosso ogni anno. Questa situazione sta influenzando la fornitura di aiuti umanitari alle regioni afflitte da conflitti devastanti come il Sudan e lo Yemen.
Secondo il Maritime Operations Centre del Regno Unito, i due missili sono esplosi vicino alla nave, situata a circa 240 chilometri a est di Aden. La nave ha riferito che tutto l’equipaggio era al sicuro e si stava dirigendo verso il prossimo porto di scalo, mentre erano in corso le indagini su chi fosse responsabile dell’attacco.
Il Joint Maritime Information Center, un’entità multinazionale supervisionata dalla Marina degli Stati Uniti, ha identificato la nave presa di mira come la Groton, una nave mercantile battente bandiera liberiana. La Groton era stata precedentemente attaccata il 3 agosto in un assalto simile, durante il quale due missili furono lanciati contro la nave, causando lievi danni.
Secondo il rapporto del Centro, la nave è stata scelta come bersaglio per la presenza di altre navi legate alla sua struttura che avevano recentemente fatto scalo in Israele.
Gli Houthi non hanno rivendicato immediatamente la responsabilità dell’attacco di venerdì. Tuttavia, non è raro che i ribelli impieghino diverse ore o addirittura giorni prima di riconoscere le loro azioni.
Dall’inizio del conflitto a Gaza, in ottobre, gli Houthi hanno preso di mira più di 80 navi con missili e droni. Durante questa campagna sequestrarono una nave e ne affondarono altre due, che costò anche la vita a quattro marinai. Molti degli ordigni sono stati intercettati da una coalizione guidata dagli Stati Uniti nel Mar Rosso o non sono riusciti a raggiungere il loro obiettivo.
I ribelli affermano che stanno prendendo di mira le navi legate a Israele, Stati Uniti o Regno Unito per porre fine alla campagna israeliana contro Hamas a Gaza. Tuttavia, molte delle navi attaccate hanno poco o nessun legame con il conflitto in questione, alcune sono dirette in Iran.
Nel frattempo, sabato il comando centrale dell’esercito americano ha annunciato di aver distrutto due droni sul territorio controllato dagli Houthi nello Yemen. Le crescenti tensioni e le conseguenze di questi attacchi continuano ad alimentare l’incertezza in una regione già sotto pressione. Il monitoraggio e la messa in sicurezza delle rotte marittime rimangono questioni cruciali poiché gli attori regionali e internazionali cercano modi per garantire sicurezza e stabilità nelle acque agitate del Medio Oriente.