Buio e incertezza: il calvario delle parrocchie di Djugu

Nel cuore della provincia dell’Ituri, nel territorio di Djugu, due parrocchie cattoliche sono immerse nel buio dell’incertezza. La Santa Maria Mediatrice di Kpandroma e la Beata Vergine Maria Regina di Jiba furono sigillate simultaneamente, lasciando dietro di sé il pesante silenzio dell’assenza. La comunità religiosa e i suoi seguaci sembrano intrappolati in una situazione complessa e preoccupante.

L’ombra incombe su questi luoghi di culto, mentre due fedeli laici restano ostaggio dei miliziani della Cooperativa per lo Sviluppo del Congo, meglio conosciuta con l’acronimo CODECO. Il vicepresidente del consiglio del settore degli insediamenti pastorali di Kpandroma e il segretario parrocchiale di Jiba sono stati portati via dalle loro famiglie e dalla loro comunità, gettandole nell’angoscia e nella paura.

I motivi di questa azione rimangono oscuri, lasciando spazio a molteplici interpretazioni. Alcuni evocano dissensi interni al gruppo armato, altri avanzano richieste finanziarie. Anche se le ragioni specifiche rimangono poco chiare, una cosa è certa: la violenza e l’insicurezza continuano a tormentare questa regione, imponendo un pesante fardello ai suoi abitanti e agli attori della pace.

L’intervento di monsignor vescovo Dieudonné Uringi, della diocesi cattolica di Bunia, sembra aver scatenato una violenta reazione da parte dei miliziani. Il suo appello alla ragione e alla fine degli abusi non è stato accolto come un messaggio di pace, ma come una provocazione. La spirale di violenza sembra essere ricominciata, facendo precipitare Djugu in un nuovo periodo di incertezza e paura.

Di fronte a questa situazione preoccupante, la comunità internazionale e le autorità locali devono raddoppiare gli sforzi per garantire la sicurezza delle popolazioni civili e il rispetto delle libertà fondamentali. La libertà di religione, pilastro di ogni democrazia, non può essere violata impunemente. È urgente trovare soluzioni durature per porre fine alla violenza e all’impunità che da troppo tempo regnano sovrane in questa martoriata regione.

In questo tempo buio, in cui la fede e la speranza sono messe alla prova, è essenziale non cedere alla paura e alla rassegnazione. La solidarietà e la determinazione di ogni persona saranno il baluardo contro le forze delle tenebre e della divisione. Lavorando insieme, in uno spirito di fratellanza e rispetto reciproco, è possibile costruire un futuro migliore per tutti gli abitanti di Djugu e Ituri.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *