Cooperazione sino-africana in pieno cambiamento: analisi del vertice FOCAC del 2024

Se guardiamo agli eventi significativi sulla scena internazionale, il vertice del Forum di Cooperazione Cina-Africa (FOCAC) del 2024 si presenta come un momento cruciale nell’evoluzione delle dinamiche geostrategiche di questo blocco economico, con il Sudafrica che apre la strada via per la solidarietà internazionale tra Cina e Africa. Questo evento solleva importanti questioni sulla natura dell’espansione del gruppo Brics + 6, dal quale la Russia ha recentemente preso le distanze a causa del suo coinvolgimento nel conflitto in Ucraina.

Al contrario, il FOCAC si sta affermando come una piattaforma di sviluppo economico sempre più stabile, beneficiando del forte impegno politico degli Stati africani e della Cina. Nonostante le tensioni come l’aumento del debito in Africa a causa dei grandi prestiti infrastrutturali da parte della Cina, l’entusiasmo dei leader africani è evidente attraverso la loro massiccia presenza a Pechino.

Sia da parte africana che da parte cinese sono in corso iniziative per riorientare le relazioni economiche. Prevediamo una cooperazione economica che rompa con i controversi megaprogetti che hanno caratterizzato l’espansione economica cinese attraverso la Belt and Road Initiative in Africa.

La Cina è consapevole delle critiche rivolte ai suoi investimenti in Africa. Queste critiche, provenienti dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dai media, descritte come “ricatto” dai media cinesi, dipingono il governo cinese e le sue banche come avidi prestatori che si appropriano dei beni statali per ripagare i prestiti non pagati. L’esempio emblematico resta l’acquisizione da parte cinese del porto internazionale di Hambantota nello Sri Lanka.

Tuttavia, il governo cinese e i principali istituti di credito come la Export-Import Bank (Exim Bank) stanno adottando un approccio economico più impegnato che tiene conto dei rischi dei costosi progetti di trasporto in Africa e Asia. Un cambiamento nelle priorità della Cina in termini di finanziamento dello sviluppo africano dimostra il desiderio di adattarsi alle esigenze e alle priorità economiche del continente.

Gli investimenti ad alto rischio che non hanno dato i loro frutti vengono rinegoziati, proteggendo le banche cinesi e i finanziatori africani e asiatici. Due esempi significativi sono la ferrovia a scartamento normale del Kenya e quella del Laos.

Nell’ultimo anno, Cina e Africa hanno rivisitato la loro visione condivisa sulla modernizzazione e sulla cooperazione allo sviluppo. Questo nuovo approccio si concentra su progetti su scala più piccola, mettendo in risalto l’energia verde e la via della seta digitale, compreso il trasferimento tecnologico e l’innovazione nell’intelligenza artificiale.

I grandi progetti infrastrutturali continueranno comunque ad essere realizzati. Ad esempio, all’inizio di quest’anno, la Cina si è impegnata a rinnovare la linea ferroviaria di Tazara che collega lo Zambia al porto di Dar es Salaam, effettuando un’analisi rafforzata dei rischi. Questa scelta mira a evitare le critiche di Stati Uniti ed Europa, garantendo al tempo stesso la stabilità a lungo termine delle relazioni economiche tra Cina e Africa.

La Cina è inoltre impegnata nella zona economica speciale Musina-Makhado (MMSEZ) nella provincia sudafricana di Limpopo, che collegherà il Sudafrica all’iniziativa Belt and Road attraverso il Mozambico. Si prevede che questa espansione si estenderà ai porti di Richards Bay e Durban, nonché alla zona economica speciale del porto di Coega Deepwater vicino a Port Elizabeth.

MMSEZ ha cambiato la sua fornitura di energia da una centrale elettrica a carbone da 3.300 megawatt per un complesso metallurgico a una cosiddetta unità di produzione di energia solare pulita, la centrale elettrica di Mutsho. Sebbene l’origine della maggior parte del deficit energetico rimanga poco chiara (sembra probabile che sia Eskom), l’MMSEZ è riuscita a evitare alcune controversie con questa transizione. La Cina ha anche promesso di assistere il Sudafrica con le sue forniture energetiche.

Rafforzando il clima di solidarietà del FOCAC, la settimana prima del vertice, la Nuova Banca per lo Sviluppo ha promesso 5 miliardi di rand per l’ammodernamento di Transnet, che era in ritardo in termini di capacità di trasporto.

Nonostante i debiti accumulati e progetti come la linea ferroviaria Nairobi-Mombasa in Kenya non generino i benefici attesi, i rapporti sembrano più stretti che mai sul piano geostrategico. Questa dimostrazione globale di solidarietà Sud-Sud è uno degli obiettivi principali della Cina per questo vertice.

Come dimostra l’arrivo dei leader africani a Pechino per il vertice in un’atmosfera di sfarzo e rispetto, il simbolo di uguaglianza e rispetto ha conquistato la lealtà dell’Unione africana e dei suoi leader. Questo approccio rispettoso, onnipresente nelle deliberazioni della FOCAC, contrasta nettamente con i prestiti condizionati e i programmi di aggiustamento strutturale della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale negli anni ’80 e ’90.

Africa e Cina considerano prioritaria la ripresa a valore aggiunto e alcuni successi sono già stati registrati. Ad esempio, nel 2023, lo Zimbabwe ha integrato una componente di valorizzazione nella joint venture Zimbabwe-Cina sul litio. Lo Zimbabwe ora produce batterie invece di limitarsi ad esportare il minerale.

Al di là della cooperazione economica, l’evidenziazione in questo vertice dell’importanza attribuita dalla Cina a partenariati equilibrati e reciprocamente vantaggiosi con l’Africa dimostra un desiderio comune di promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo all’interno del continente africano.

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