La recente notizia nella Repubblica Democratica del Congo è stata segnata dalla cancellazione di un importante contratto per la fornitura di carte d’identità biometriche. Il presidente Tshisekedi, infatti, aveva espresso grande speranza nella firma di questo contratto con le società Afritech e Idemia, sperando di porre rimedio a un problema persistente nel paese: l’assenza di un sistema di stato civile affidabile da decenni.
Si tratta però di una collaborazione di breve durata, poiché il contratto viene rescisso appena tre giorni dopo che alcune rivelazioni mettevano in luce il sospetto di una fatturazione eccessiva. Il direttore dell’ONIP ha confermato questa decisione, precisando che una commissione composta da diversi soggetti interessati, tra cui rappresentanti del Ministero dell’Interno, delle Finanze e del consorzio Afritech/Idemia, aveva registrato tale annullamento.
Anche il leader del settore Idemia ha confermato l’annullamento del contratto, ribadendo il proprio impegno a sostenere la RDC nella sua missione di fornire carte d’identità affidabili. Ma all’interno del consorzio sembravano già esserci tensioni, con Idemia che nega di esserne parte integrante e limita il proprio ruolo a quello di fornitore di Afritech.
Questo contratto, del valore di 1,2 miliardi di dollari, ha sollevato preoccupazioni sia all’ONIP che alla Banca Mondiale, in particolare a causa di una possibile fatturazione eccessiva e di finanziamenti controversi. Un’indagine preliminare è stata aperta dall’Ispettorato generale delle finanze, rivelando pratiche discutibili e una struttura di finanziamento basata su fondi pubblici, descritta come illegale o addirittura impossibile da attuare.
Di fronte a questi elementi, il governo ha deciso di annullare il contratto, senza prevedere alcuna compensazione finanziaria per le imprese interessate. È stata effettuata una valutazione per misurare il raggiungimento degli obiettivi del contratto, in particolare il numero di carte d’identità stampate, che è risultato relativamente basso.
Questo caso evidenzia le sfide affrontate dalla RDC nel tentativo di modernizzare il proprio sistema di stato civile. Nonostante gli sforzi per garantire carte d’identità sicure ai suoi cittadini, gli ostacoli persistenti mettono a repentaglio il raggiungimento di questo obiettivo cruciale per la governance e lo sviluppo del Paese.
In conclusione, questa cancellazione del contratto relativo alla carta d’identità biometrica nella RDC solleva interrogativi sulla trasparenza dei processi di appalto pubblico e sulla gestione dei fondi pubblici. Appare necessario avviare riforme per rafforzare la governance e garantire l’istituzione di un sistema di stato civile affidabile ed efficiente, al servizio di tutti i cittadini congolesi.