Indagine BATUK in Kenya: far luce sulle accuse di violenza sessuale e impunità

La Commissione parlamentare di difesa del Kenya riprende le indagini su BATUK, l’unità di addestramento dell’esercito britannico a Nanyuki, sollevando dubbi su possibili “carenze etiche”. Questa ripresa fa seguito a numerose denunce presentate davanti ai tribunali keniani, in particolare relative ad accuse di violenza sessuale.

Resta parzialmente risolto il tragico caso di Agnes Wanjiru, trovata morta nel 2012 in un hotel di Nanyuki in compagnia di un soldato britannico. Nonostante una denuncia presentata nel 2019, sembra che le indagini siano in fase di stallo, frustrando sua nipote, Esther Njiko. Implora i parlamentari della Commissione Difesa di agire per far luce su questa vicenda e porre fine all’impunità.

Le accuse di violenza sessuale che hanno coinvolto membri dell’esercito britannico in Kenya non sono nuove. Negli anni 2000, centinaia di donne hanno testimoniato di stupri compiuti dai soldati britannici in servizio a Dol Dol. Nonostante un’indagine della Polizia Militare Reale che ha respinto la maggior parte delle denunce, persistono preoccupazioni sulla completezza di tale indagine. L’avvocato Kelvin Kubai sottolinea che ora alcune di queste denunce potrebbero essere supportate da prove scientifiche, sottolineando così l’importanza di una rivalutazione dei fatti.

L’ambasciata britannica afferma che il caso di Agnes Wanjiru rimane una priorità e sottolinea il partenariato di difesa tra Kenya e Regno Unito, garantendo la protezione di entrambi i popoli. Tuttavia, i recenti appelli alla trasparenza e alla giustizia evidenziano la necessità di una cooperazione costante per garantire la responsabilità, identificare le responsabilità e garantire che tali incidenti non si ripetano.

Cercando la verità e impegnandosi in un dialogo costruttivo, le autorità keniane e britanniche potrebbero non solo portare avanti le indagini su BATUK, ma anche rafforzare la fiducia dell’opinione pubblica nel rispetto dei diritti umani e nella responsabilità delle forze di difesa straniere che operano sul loro territorio. Integrità, responsabilità e trasparenza devono guidare le azioni future per garantire una giustizia equa e ripristinare la fiducia delle comunità colpite da questi casi.

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