**La spinosa questione della sovrappopolazione delle carceri di Makala: tensioni tra il ministro della Giustizia e i magistrati**
Da diverse settimane, la prigione centrale di Makala è al centro di una controversia in un contesto di sovraffollamento carcerario e di tensioni tra il ministro della Giustizia, Constant Mutamba, e i magistrati. Questa situazione ha recentemente raggiunto il culmine con le dichiarazioni incendiarie del ministro, che accusava i magistrati di inviare detenuti a Makala senza tener conto della sua capacità di accoglienza.
Nel corso di un’ispezione alla prigione centrale di Makala, Constant Mutamba non ha usato mezzi termini, denunciando il “sabotaggio” da parte dei magistrati che regolarmente mandano detenuti a Makala, aggravando così il problema della sovrappopolazione. Il ministro ha espresso chiaramente la sua frustrazione per questa situazione che definisce ingiusta, chiedendo misure concrete per porvi rimedio.
Le dichiarazioni del ministro della Giustizia hanno suscitato una vivace polemica, suscitando reazioni contrastanti all’interno della comunità giuridica. Mentre alcuni sostengono le accuse di Constant Mutamba e chiedono sanzioni contro i magistrati accusati, altri denunciano le interferenze politiche nel funzionamento della giustizia e sottolineano la necessità di rispettare l’indipendenza della magistratura.
Di fronte a questa situazione di tensione, il Consiglio Superiore della Magistratura si è opposto ad una circolare del Vice Ministro della Giustizia che vietava i trasferimenti di detenuti preventivi a Makala e Ndolo. Questa posizione evidenzia le profonde divergenze esistenti riguardo alla gestione della sovrappopolazione carceraria e alla collaborazione tra magistratura ed esecutivo.
Al di là degli scontri verbali e delle tensioni istituzionali, è essenziale trovare soluzioni durature per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario a Makala, che incide non solo sulle condizioni di detenzione dei detenuti ma anche sul corretto funzionamento della giustizia in generale. Questa situazione solleva anche questioni più ampie riguardo al rispetto dello Stato di diritto e alla separazione dei poteri, due principi fondamentali su cui si basa il nostro sistema democratico.