**Rivelazioni scioccanti: centri di detenzione segreti in Nigeria**
In una dichiarazione pubblica rilasciata dalla segretaria per i media e le comunicazioni, Emma Powerful, il gruppo IPOB ha recentemente fatto un annuncio allarmante venerdì 6 settembre 2024. L’IPOB ha deciso di allertare il pubblico sull’esistenza di detenzioni segrete dovute a presunte gravi violazioni dei diritti umani abusi che vi si verificano.
Secondo il gruppo, il maltrattamento di persone innocenti, la tortura, il traffico di organi e le sparizioni forzate sono all’ordine del giorno in questi centri di detenzione. In un elenco dettagliato, l’IPOB ha rivelato l’ubicazione dei presunti centri di detenzione segreti e ha esortato i parenti degli attivisti biafrani scomparsi a indagare su queste strutture.
“Gli Igbo sono il gruppo etnico più ampiamente detenuto, sulla base delle accuse di appartenenza all’IPOB o all’ESN, o di essere designati come rapitori dalla famigerata polizia, DSS e militari nigeriani. Gli Igbo vengono profilati in base alla loro etnia anche dal governo nigeriano, braccati e detenuti in tutti i centri di detenzione illegali della Nigeria. Non solo persone innocenti Igbo vengono detenute in queste strutture illegali, ma anche persone innocenti di altri gruppi etnici vengono rinchiuse in questi gulag”, ha detto Emma Powerful.
L’IPOB ha anche menzionato diversi presunti centri di detenzione segreti tra cui la base militare di Wawa, il centro di detenzione della diga di Kanji, la caserma e la prigione dello stato del Niger, il quartier generale del DSS ad Abuja, l’Unità di risposta dell’intelligence (IRT) ad Abuja, il centro di detenzione della polizia della base Tiger a Owerri e l’iconico esercito di Goodluck Jonathan. baracca a Ohafia, stato di Abia, zona 9 a Umuahia, centro di detenzione dello stato di Abia, zona 13 a Ukpo, stato di Anambra e caserma dell’esercito a Onitsha, stato di Anambra.
Queste rivelazioni dell’IPOB sollevano legittime preoccupazioni sulla violazione dei diritti umani in Nigeria e sulla necessità di porre fine alle detenzioni segrete e agli abusi associati. Questo è un invito all’azione rivolto alle autorità competenti e alla comunità internazionale affinché indaghino su queste accuse e garantiscano che venga fatta giustizia per le vittime innocenti.
È fondamentale che si faccia luce su questa situazione preoccupante e che siano adottate misure concrete per garantire il rispetto dei diritti umani e la dignità di tutti gli individui, indipendentemente dall’etnia o dal credo. Le rivelazioni dell’IPOB evidenziano l’urgenza di un’azione immediata per porre fine a queste pratiche disumane e ripristinare la giustizia per le vittime di queste atroci detenzioni segrete.