La crisi umanitaria nel campo delle vittime delle alluvioni “Mangengenge” a Kinshasa: un appello ad un’azione immediata

Fatshimetrie, edizione del 6 settembre 2024 – Desta grave preoccupazione la situazione critica del campo delle vittime delle alluvioni denominato “Mangengenge” nel comune di N’sele a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo. Questo campo, creato 24 anni fa, rimane privo di infrastrutture di base essenziali come acqua potabile, elettricità e strade di accesso. Gli abitanti di questo sito, privati ​​di questi servizi vitali, si trovano ad affrontare condizioni di vita estremamente difficili.

Secondo le testimonianze raccolte dai residenti del campo, l’assenza di strade, elettricità e acqua potabile crea un vero e proprio isolamento e mette a rischio lo sviluppo della comunità. Sando Ngowe, presidente del comitato di monitoraggio, sottolinea l’urgenza dell’intervento delle autorità provinciali e nazionali per risolvere questa situazione critica. Deplora il costo esorbitante dell’acqua venduta a 1.000 franchi congolesi per un contenitore da 25 litri, evidenziando le difficoltà quotidiane affrontate dagli abitanti di questo campo.

Da parte sua, Héritier Bamfumu Kinakoko, vicepresidente del comitato di sorveglianza, chiede la solidarietà e la generosità delle persone di buona volontà per sostenere la costruzione dei pozzi d’acqua e l’apertura del sito. Ricorda che il campo “Mangengenge” è stato creato dopo le devastanti inondazioni che hanno colpito diversi quartieri di Kinshasa, causando notevoli perdite umane e materiali.

Nel cuore di questa crisi umanitaria, il campo delle vittime delle inondazioni “Mangengenge” simboleggia le sfide affrontate da molte comunità vulnerabili nella RDC. L’appello lanciato dalle autorità locali risuona come un’emergenza umanitaria alla quale è imperativo rispondere. È fondamentale che le autorità attuino soluzioni concrete per migliorare le condizioni di vita degli abitanti di questo campo e garantire loro l’accesso ai servizi di base essenziali. Solo un’azione coordinata e sostenibile consentirà di far uscire queste popolazioni dalla precarietà e di offrire loro un futuro più promettente.

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