Dietro le quinte tumultuose della scena sindacale nigeriana, una nuova vicenda sta scuotendo il movimento operaio del Paese. Adeyanju Adewale, vicepresidente dell’NLC, è recentemente intervenuto in una riunione d’emergenza del Consiglio amministrativo nazionale, condannando fermamente la detenzione di Joe Ajaero, presidente dell’NLC. Questo arresto, avvenuto al culmine della controversia, è visto come un attacco diretto non solo alla leadership dell’NLC, ma anche ai diritti fondamentali di tutti i lavoratori e cittadini di organizzarsi, manifestare ed esprimersi liberamente.
La detenzione di Ajaero, in seguito al suo arresto all’aeroporto internazionale di Nnamdi Azikiwe mentre si recava nel Regno Unito su invito del Congresso dei sindacati della Gran Bretagna, ha suscitato forti critiche e unanime condanna da parte del NAC. Adewale ha osservato che questa azione mirava a ostacolare potenzialmente l’attuazione del nuovo salario minimo nazionale, nel mezzo del dibattito sui diritti dei lavoratori e sulle politiche governative.
La NAC ha chiesto categoricamente il rilascio immediato e incondizionato di Joe Ajaero, denunciando la detenzione arbitraria e ingiustificata. Il Consiglio ha sottolineato che Ajaero ha agito nell’ambito dei suoi compiti e non ha violato in alcun modo la legge. Questa detenzione è vista come un atto intimidatorio volto a mettere a tacere il dissenso e a soffocare la voce del movimento sindacale in Nigeria.
La NLC, attraverso la NAC, ha chiesto la mobilitazione di tutte le sue affiliazioni, dei consigli di stato, degli alleati della società civile e del popolo nigeriano per difendere i diritti violati. È stata convocata con urgenza una riunione del Consiglio esecutivo nazionale per intraprendere un’azione decisiva contro quelle che descrivono come forze retrograde.
Oltre alla liberazione di Ajaero, la NAC ha chiesto la piena attuazione del nuovo salario minimo nazionale e l’immediata revoca dell’attuale aumento del prezzo della benzina. Le autorità nigeriane sono ansiose di ripristinare lo stato di diritto e porre fine a questa preoccupante tendenza all’autoritarismo e al disprezzo per la democrazia nel paese.
La situazione resta tesa e l’NLC resta vigile di fronte a questi attacchi alla libertà di associazione e ai diritti dei lavoratori. L’appello alla mobilitazione generale lanciato dalla NAC risuona come un grido urgente per difendere l’integrità della democrazia e i diritti fondamentali in Nigeria.