In un mondo in costante cambiamento, le notizie a volte ci offrono confronti sorprendenti che rivelano la portata delle disparità economiche. Misurando l’equivalente di 16 sacchi di riso sul mercato nigeriano, un potenziale acquirente del nuovissimo iPhone 16 si troverà di fronte a una realtà sorprendente. Annunciato con prezzi a partire da 799 dollari (circa 1,3 milioni di naira) per il modello da 128 GB, l’iPhone 16 rivela prezzi che salgono a 1.199 dollari (circa 1,9 milioni di naira) per la versione Pro Max.
In un momento in cui in Nigeria un sacco di riso viene scambiato a circa 80.000 naira, questa etichetta equivale praticamente al nuovo salario minimo di 70.000 naira, stabilito dopo lunghe trattative nel luglio 2024. Il prezzo elevato dell’iPhone 16 rappresenta quindi 16 sacchi di riso, o addirittura 18 mesi di stipendio per un lavoratore che percepisce il salario minimo in Nigeria.
Rispetto ad altre grandi economie africane, il contrasto è sorprendente. In Sud Africa, lo stesso iPhone 16 costa poco più di tre mesi di salario minimo (248,12 dollari al mese), mentre in Marocco rappresenta quasi tre mesi di reddito minimo (285,61 dollari al mese). In Egitto, questo importo equivale a poco più di cinque mesi di stipendio (156,57 dollari al mese), e in Algeria, a circa sei mesi di stipendio (140,85 dollari al mese).
Questa evidente disparità evidenzia le sfide finanziarie affrontate da molti nigeriani, soprattutto nel contesto delle difficoltà relative ai tassi di cambio e della sostanziale svalutazione della naira. Dall’unificazione del mercato dei cambi da parte del governo, la valuta nazionale ha subito una significativa svalutazione, collocandola tra le valute con le peggiori performance a livello internazionale. Il tasso di cambio è crollato da 769,51 naira per dollaro nel luglio 2023 a 1.580,46 naira per dollaro nel settembre 2024.
Questa brusca svalutazione ha portato ad un aumento del costo dei beni importati, compresi i prodotti elettronici come gli smartphone, rendendo l’iPhone 16 ancora meno accessibile per il consumatore nigeriano medio, già alle prese con crescenti difficoltà finanziarie.
In questo contesto economico complesso, il divario tra il costo dell’iPhone 16 e il prezzo di 16 sacchi di riso cristallizza una realtà socio-economica tangibile. Una realtà in cui il potere d’acquisto, il valore del lavoro e le sfide dell’accesso ai beni di consumo elettronici si intrecciano per formare il quadro contrastante della società nigeriana contemporanea.