L’OMC al bivio: ripensare il commercio per una crescita inclusiva

È innegabile che l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) svolga un ruolo cruciale nel promuovere il commercio internazionale e l’inclusione economica. Con i suoi trent’anni di esistenza recentemente celebrati, l’OMC si trova a un bivio decisivo in cui le questioni di un’economia globale in cambiamento pongono sfide significative.

Il rapporto recentemente pubblicato dall’OMC, Commercio e inclusione: come far sì che il commercio funzioni per tutti, evidenzia questioni fondamentali che richiedono un’attenta considerazione. Come possiamo garantire che il commercio avvantaggi un maggior numero di economie e persone, garantendo al tempo stesso una crescita inclusiva?

La storia del commercio internazionale ha dimostrato il suo ruolo essenziale come motore di crescita e di riduzione della povertà. Tuttavia, nonostante questi successi, rimangono delle insidie ​​da superare. Troppe economie e popolazioni restano indietro, rivelando notevoli disparità in termini di sviluppo e accesso alle opportunità economiche.

Per affrontare queste sfide è necessario un approccio globale. Non è sufficiente promuovere il libero scambio in modo isolato. A livello nazionale dovrebbero essere adottate politiche complementari che promuovano una crescita inclusiva. Inoltre, una cooperazione internazionale rafforzata è essenziale per superare gli ostacoli strutturali e geopolitici che ostacolano il commercio globale.

Ngozi Okonjo-Iweala, direttore generale dell’OMC, ricorda giustamente la missione essenziale dell’organizzazione: utilizzare il commercio per migliorare gli standard di vita, creare posti di lavoro e promuovere lo sviluppo sostenibile. Di fronte a un contesto internazionale segnato da tensioni geopolitiche e interruzioni della catena di approvvigionamento, è imperativo ripensare i modelli commerciali per renderli più inclusivi e resilienti.

Il rapporto evidenzia inoltre l’impatto significativo del commercio sulla riduzione della povertà e della disuguaglianza. Tra il 1995 e il 2022, il tasso di povertà nelle economie a basso e medio reddito è diminuito in modo significativo, mentre la quota del commercio nel loro Pil è aumentata. Questa dinamica positiva ha creato nuove opportunità, ma gli effetti del commercio rimangono contrastanti, in particolare nel contesto di crisi globali come la pandemia di Covid-19.

In conclusione, l’OMC chiede un approccio più inclusivo al commercio internazionale, che non si limiti alla promozione del libero scambio, ma integri le politiche e le strategie nazionali per promuovere una crescita equa e sostenibile. È tempo di ripensare il nostro modello di business in modo che vada a vantaggio di tutti, senza lasciare indietro nessuno.

In un mondo in costante cambiamento, l’OMC incarna la speranza di un futuro in cui il commercio internazionale contribuisca realmente all’inclusione economica e sociale, offrendo così prospettive di prosperità e sviluppo per tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *