Grido di disperazione a Kimbanseke: i deputati denunciano le vessazioni della polizia

Fatshimetrie, 12 settembre 2024. Un grido di disperazione si leva dal comune di Kimbanseke, a Kinshasa. Due parlamentari nazionali, Marie Kyet Mutinga e Gaborian Mboma, hanno recentemente attirato l’attenzione del comandante della polizia provinciale sulle molestie subite dai motociclisti locali. In una toccante corrispondenza denunciano i soprusi e i soprusi commessi quotidianamente contro chi trasporta i residenti sulla strada di Mokali.

Le parole dei deputati risuonano come un grido di angoscia per una comunità piagata dall’ingiustizia. I motociclisti, veri e propri anelli essenziali della mobilità urbana, sono vittime di pratiche abusive da parte di alcuni agenti di polizia. Questi ultimi, lungi dal proteggere e servire, si sono trasformati in “proxi-polizia motociclistica”, imponendo tasse non regolamentate e multe arbitrarie, senza alcuna base giuridica.

Queste azioni vergognose minano la fiducia dei residenti nelle forze dell’ordine e ostacolano la libertà di movimento dei cittadini. Il timore di ritorsioni ingiustificate spinge i motociclisti ad evitare alcuni tratti, causando così ritardi e disagi per molti utenti.

Di fronte a questa situazione allarmante, la mobilitazione dei deputati costituisce un primo passo significativo. Alzando la voce di chi soffre in silenzio, evidenziano pratiche riprovevoli e chiedono un’azione urgente. Il sostegno di notabili locali, come Cedric Biengele Bongongo, rafforza questo approccio collettivo volto a porre fine a queste inaccettabili molestie.

È fondamentale che le autorità competenti reagiscano con fermezza per porre fine a questi abusi. La polizia, garante dell’ordine e della sicurezza, deve proteggere e non opprimere la popolazione. È tempo di agire per ripristinare la fiducia dei cittadini e riaffermare i valori di integrità e giustizia all’interno della polizia nazionale congolese.

In conclusione, questo caso di molestie da parte della polizia a Kimbanseke evidenzia una realtà inquietante ma rivelatrice. Ci ricorda l’importanza di rimanere vigili di fronte agli attacchi ai diritti fondamentali e di difendere instancabilmente la giustizia e l’equità per tutti. Perché è lottando insieme contro l’ingiustizia che possiamo costruire un futuro più giusto e sicuro per tutti.

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