La continua ricerca per arginare l’impatto devastante del virus Mpox in Africa ha raggiunto un traguardo cruciale con l’autorizzazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) all’uso di un vaccino specifico destinato agli adulti. Questa autorizzazione, concessa alla società Bavarian Nordic A/S, rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro questa malattia mortale. Con questa mossa, donatori come l’alleanza globale per i vaccini Gavi e l’UNICEF potranno acquisire il vaccino, anche se le scorte saranno limitate a causa della presenza di un solo produttore.
Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha sottolineato l’importanza di questa prima autorizzazione del vaccino Mpox, dichiarando che costituisce un significativo passo avanti sia per le attuali epidemie in Africa che per il futuro. L’OMS ha inoltre istituito un meccanismo di accesso e distribuzione per garantire un’equa distribuzione dei test, dei trattamenti e dei vaccini per il Mpox nei paesi che ne hanno più bisogno.
Il vaccino Mpox, somministrato in due dosi, è approvato per le persone di età pari o superiore a 18 anni. Sebbene l’OMS non raccomandi questo vaccino ai minori di 18 anni, potrebbe essere utilizzato nei neonati, nei bambini e negli adolescenti in contesti epidemici in cui i benefici della vaccinazione superano i potenziali rischi.
Durante la pandemia globale di Mpox nel 2022, molti paesi ricchi in Europa e Nord America avevano già autorizzato il vaccino prodotto dalla Bavarian Nordic per gli adulti. I risultati iniziali hanno mostrato che il vaccino ha contribuito a rallentare la diffusione del virus, ma sono disponibili dati limitati sulla sua efficacia nei bambini.
I dati allarmanti rivelano che quasi il 70% dei casi di Mpox nella Repubblica Democratica del Congo, il paese più colpito dalla malattia, coinvolge bambini di età inferiore ai 15 anni, che rappresentano anche l’85% dei decessi.
In totale, più di 120 paesi hanno confermato più di 103.000 casi di Mpox dall’inizio dell’epidemia due anni fa. Ad oggi, 723 persone in una quindicina di paesi africani sono morte a causa della malattia.
Gli esperti africani stimano che sarebbero necessari circa 10 milioni di vaccini per fermare le epidemie in corso nel continente, mentre i paesi donatori si sono impegnati a fornire circa 3,6 milioni di dosi. Sfortunatamente, fino alla settimana scorsa, la RDC, il paese più colpito, aveva ricevuto solo circa 250.000 dosi.
In una sola settimana, l’Unione africana per il controllo e la prevenzione delle malattie (UA) ha registrato 107 nuovi decessi e 3.160 nuovi casi, segnalando l’urgenza di una risposta continentale coordinata. Infatti, il Mpox, sebbene meno virulento del vaiolo, provoca sintomi come febbre, brividi e dolori muscolari e nei casi più gravi può causare lesioni sul viso, sulle mani, sul torace e sui genitali.