Il recente appello del FMI al governo affinché protegga i poveri dalle ripercussioni dell’aumento dei prezzi del carburante ha suscitato polemiche. È curioso notare che il FMI, che esercita pressioni per questi aumenti, allo stesso tempo sostiene la protezione delle popolazioni più vulnerabili. Questa organizzazione, di proprietà soprattutto dei paesi dell’Europa occidentale, critica il basso prezzo dei carburanti in Nigeria e ne raccomanda un aumento, affermando che vengono venduti al di sotto del prezzo di mercato. Ma di che mercato si tratta esattamente?
Dal 1981, il FMI e la Banca Mondiale, i suoi gemelli americani, hanno avvisato ogni successivo governo nigeriano che il prezzo dei prodotti petroliferi è troppo basso e deve essere aumentato. Ogni volta che il governo aumenta i prezzi, la popolazione nigeriana diventa più povera, al punto che la Nigeria, nonostante le sue abbondanti risorse petrolifere, è diventata la capitale mondiale della povertà. Nonostante ciò, l’Occidente continua a chiedere aumenti dei prezzi.
Per evidenziare questo fenomeno, è importante ripercorrere la storia dei successivi aumenti dei prezzi del carburante in Nigeria. Sotto l’amministrazione Shagari, un litro di carburante è aumentato da 15,3 Kobo a 20 Kobo. Con l’avvento del devastante programma di riforme strutturali, il regime di Babangida aumentò il prezzo a 39,5 Kobo nel 1986, poi a 42 Kobo, 60 Kobo e infine a 70 Kobo. Questi aumenti furono seguiti da molti altri aggiustamenti finché il prezzo non raggiunse N897 sotto la presidenza di Tinubu.
Gli obiettivi del FMI e della Banca Mondiale sono quelli di mantenere il dominio occidentale, scoraggiare la produzione nei paesi in via di sviluppo e mantenerli come fornitori di materie prime. La loro strategia è indebitare inutilmente questi paesi e ridurli allo status di dipendenti.
È essenziale comprendere che il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale non sono alleati della prosperità dei paesi in via di sviluppo, ma predatori che si arricchiscono a spese dei più poveri. La loro pseudo-simpatia per i poveri non ci fa dimenticare la loro natura opportunistica e distruttiva.
Allo stesso tempo, l’ammirazione mostrata da alcune élite politiche nigeriane nei confronti del modello di sviluppo cinese sembra incongrua. Eppure la Nigeria deve ancora compiere i passi fondamentali necessari per seguire l’esempio della Cina. Mentre la Cina basa il proprio governo sullo sviluppo economico, la Nigeria afferma di non voler intervenire nell’economia. In queste condizioni, come potrebbe la Nigeria adottare il modello cinese?
La questione della giustizia sociale rimane cruciale in Nigeria, in particolare per quanto riguarda il trattamento dei sindacalisti e dei giovani oppositori politici.. Il ripetuto arresto di Joe Ajaero, presidente del Nigeria Labour Congress, evidenzia i fallimenti nel coordinamento del governo e l’ingiustizia sociale che prevale nel Paese.
In breve, le questioni relative allo sviluppo e alla giustizia sociale rimangono le principali sfide in Nigeria, alle prese con pressioni esterne e disfunzioni interne. È tempo che le autorità ripensino le loro politiche e agiscano davvero per il benessere di tutti i nigeriani.