Il caso della signora Perpetua Oparaocha, attualmente detenuta dalla polizia nello Stato di Imo, solleva profonde domande sulla tutela dei diritti fondamentali e sull’accesso a una giustizia equa. Il suo arresto il 13 settembre 2024, quando è stata arrestata nel suo negozio a Umunachi da individui che si spacciavano per agenti di polizia SCID, ha sollevato preoccupazioni su una potenziale violazione dei suoi diritti.
Secondo Marjorie Ezihe, leader dell’associazione Onurube, la detenzione di questa vedova è legata ad una disputa riguardante la proprietà del suo defunto marito. Infatti, i ricorrenti avrebbero proposto alla Sig. Oparaocha una somma considerevole affinché rinunci al suo sostegno all’azione legale dei suoceri e firmi un memorandum d’intesa rinunciando ai suoi diritti su un pezzo di terra. Tuttavia, di fronte a questa proposta, la Sig. Oparaocha ha espresso la necessità di assistenza legale, citando l’incapacità del suo conto studentesco di gestire tali somme.
Onurube sostiene che la famiglia della Sig. Oparaocha è già impegnata in una battaglia legale con i querelanti, che stanno cercando di intimidire la vedova e impossessarsi dei beni del suo defunto marito situati nello stato di Anambra. L’associazione fa appello all’IGP affinché la Sig. Oparaocha sarà rilasciata dalla detenzione della polizia in modo che possa ricevere cure mediche, dato il suo sciopero della fame e le sue condizioni di salute. Inoltre, Onurube richiede che la sicurezza della famiglia della signora. Oparaocha così come quello di sua figlia e delle famiglie Oparaocha e Nwagbo è garantito.
Questo caso evidenzia questioni cruciali relative all’accesso alla giustizia, alla tutela dei diritti delle vedove e alla sicurezza dei cittadini di fronte a possibili intimidazioni. È imperativo che le autorità competenti, a cominciare dall’IGP, adottino misure urgenti per garantire la protezione e il benessere della signora. Oparaocha e la sua famiglia, e garantire il rispetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini.