Si avvicina la scadenza per i parlamentari gabonesi che dovranno presentare le loro proposte di emendamento alla futura costituzione del Paese, entro la scadenza del 22 settembre. La bozza del documento è stata consegnata al presidente di transizione, generale Brice Oligui Nguema, all’inizio di questo mese, segnando un passo significativo dopo la cacciata del presidente Ali Bongo da parte dei militari un anno fa. Questo sviluppo politico segna una svolta nella storia di un paese in cui la famiglia Bongo ha detenuto il potere per più di 50 anni.
Tra i principali cambiamenti proposti dai gruppi della società civile c’è la riduzione del mandato presidenziale da sette a cinque anni. Chiedono anche un allentamento delle regole ritenute discriminatorie riguardo all’eleggibilità alla presidenza. Altre preoccupazioni riguardano una disposizione che attribuisce al capo dello Stato il potere di sciogliere l’Assemblea nazionale, l’abolizione della carica di vicepresidente, nonché la necessità di maggiore chiarezza sui criteri per l’impeachment di un presidente in esercizio.
Del progetto si sono espressi anche attori politici, come il candidato alla presidenza Daniel Mengara, uno dei primi ad opporsi apertamente al progetto. Ha criticato quello che definisce “iperpresidenzialismo” incluso nel documento e chiede il ritorno a un sistema parlamentare per garantire l’equilibrio dei poteri. Mengara ha anche chiesto il riconoscimento ufficiale del suo partito politico, il Congresso dei Cittadini Liberi.
Mentre sono in corso le consultazioni sulla bozza di Costituzione, l’ultima parola spetterà all’esercito al potere, con il referendum su questo tema previsto entro la fine dell’anno. Questo sviluppo costituzionale pone le basi per una transizione politica significativa per il Gabon, e il modo in cui questi cambiamenti verranno implementati avrà importanti implicazioni per il futuro politico del paese.