Fatshimetrie, una rivista online dedicata alle notizie internazionali, ha recentemente coperto l’offensiva senza precedenti che ha scosso la capitale del Nord Darfur, El-Fasher. Le Forze di Supporto Rapido (RSF), dopo aver circondato la città per quattro lunghi mesi, hanno finalmente lanciato un attacco articolato che ha seminato caos e distruzione nella regione.
Le testimonianze degli abitanti di El-Fasher riferiscono di violenti combattimenti di strada, seguiti da intensi bombardamenti che hanno provocato enormi danni materiali. Salih Mahmoud, presidente dell’Associazione degli avvocati del Darfur, ha sottolineato l’entità della distruzione, affermando che gli attacchi provengono ormai da tutte le direzioni, intrappolando i residenti in un clima di paura e disperazione. Ha anche affermato che l’esodo dei civili è stato reso impossibile a causa dell’insicurezza prevalente nella città.
I rapporti di Mohamed Hassan, membro del Darfur Human Rights Network, confermano la triste realtà di El-Fasher, descrivendo alcuni quartieri deserti e devastati dai violenti scontri tra esercito e RSF. Le Forze di supporto rapido hanno utilizzato anche razzi provenienti dall’esterno della città, causando ancora più distruzione e sofferenza tra la popolazione.
Nonostante la mancanza di dati precisi sull’avanzata dei paramilitari, è chiaro che anche questi ultimi hanno subito perdite, tra cui quattro comandanti confermati morti in combattimento. Nel frattempo, la comunità internazionale, rappresentata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, esorta tutte le parti in conflitto a riprendere i negoziati per porre fine a una guerra mortale che dura da diversi anni e ha già gettato il Sudan in una crisi umanitaria senza precedenti.
Il Sudan, un tempo ricco di storia e diversità culturale, si trova ora sull’orlo di un abisso, affrontando una crisi umanitaria multidimensionale alimentata da devastanti conflitti interni. È imperativo che gli attori regionali e internazionali intensifichino gli sforzi di mediazione per porre fine a questo ciclo di violenza e sofferenza che sta dilaniando il cuore del continente africano.
La situazione a El-Fasher riflette una tragedia umanitaria che non può essere ignorata. Le voci delle persone innocenti che chiedono disperatamente aiuto devono essere ascoltate e devono essere intraprese azioni concrete per ripristinare la pace e la stabilità in questa regione devastata dalla guerra. Il mondo ha il dovere morale di agire, prendere posizione e fare tutto ciò che è in suo potere per porre fine a questa violenza insensata che sta consumando l’anima e la carne di una nazione martoriata.