La situazione di stallo sulla diga rinascimentale etiope continua ad alimentare tensioni e preoccupazioni tra Egitto ed Etiopia. Le recenti dichiarazioni del Ministro egiziano delle Risorse Idriche e dell’Irrigazione, Hany Sewilam, sottolineano l’urgenza della situazione e la fermezza della posizione egiziana di fronte alle azioni unilaterali dell’Etiopia.
Secondo il Ministro Sewilam, l’Egitto sta monitorando da vicino le attività dell’Etiopia sul Nilo, segnalando nefaste interferenze nel riempimento e nel funzionamento della diga. Denuncia la mancanza di giustificazione e scientificità delle azioni etiopi, descrivendo i negoziati passati come vani sforzi politici. L’Egitto propone regolarmente soluzioni tecniche, ma si scontra con le fragili argomentazioni dell’Etiopia, evidenziando la mancanza di una reale volontà politica di raggiungere un accordo da parte di quest’ultima.
Le conseguenze della diga sull’Egitto non potranno essere pienamente valutate finché il suo riempimento non sarà completato. Attualmente, il paese si trova ad affrontare un significativo deficit idrico, che mette a rischio la sicurezza idrica della sua popolazione. Nonostante gli sforzi volti a colmare questa lacuna, il rischio di futuri periodi di siccità rimane una minaccia costante.
L’Egitto sta facendo tutto il possibile per proteggere i suoi cittadini dalle ripercussioni negative, ma resta in allerta di fronte all’incertezza della situazione. I costi umani ed economici sono ingenti e la stabilità della regione è messa seriamente a dura prova.
In questo complesso confronto, il futuro delle relazioni tra Egitto ed Etiopia rimane incerto. I due Paesi devono trovare un terreno comune per evitare un’escalation che colpirebbe gravemente l’intera regione. La gestione delle acque del Nilo è una questione cruciale per la pace e la stabilità in Medio Oriente e gli attori coinvolti devono dimostrare responsabilità e compromesso per trovare soluzioni durature.