Le questioni cruciali dell’esplorazione petrolifera nel Regno Ogoni della Nigeria

L’esplorazione petrolifera nel Regno di Ogoni, situato nello stato dei fiumi della Nigeria, è ancora una volta nelle notizie, facendo rivivere i ricordi di un periodo oscuro di crisi economica che ha colpito duramente la regione per più di 30 anni. I recenti movimenti clandestini di compagnie petrolifere volti a riprendere la produzione nella regione hanno fatto temere lo scoppio di un nuovo conflitto armato per il controllo delle risorse petrolifere.

In una lettera aperta indirizzata al presidente Bola Ahmed Tinubu, il presidente del Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni (MOSOP), Fegalo Nsuke, chiede l’intervento del presidente per porre fine a quello che definisce uno “scandaloso accordo” tra la Nigerian National Petroleum Company (NNPC) e la Sahara Energy per riprendere l’esplorazione petrolifera nella regione di Ogoni.

Dal 1993 i giacimenti petroliferi di Ogoni, situati all’interno della concessione OML 11, sono rimasti inutilizzati a seguito di disaccordi con l’ex operatore, la Shell Petroleum Development Company of Nigeria Limited. Questa situazione ha comportato uno spreco della comprovata capacità di produzione di petrolio di 500.000 barili al giorno, lasciando la popolazione di Ogoni senza elettricità, acqua potabile, assistenza medica e vivendo in un ambiente fortemente inquinato e inadatto all’abitazione umana.

Il MOSOP esprime la sua preoccupazione per le azioni della Sahara Energy volte a contrastare gli attuali sforzi di pace cercando di imporsi sulla popolazione di Ogoni nonostante il rifiuto categorico della società a causa del suo carattere inaffidabile, simile a quello dell’ex operatore SPDC.

Sotto la precedente amministrazione del presidente Muhammadu Buhari, Sahara Energy ha segretamente stipulato un accordo di servizi finanziari e tecnici con WAGL Energy Limited, una filiale di NNPC. Nel febbraio 2023, Sahara Energy ha tentato di acquisire le attività di OML 11 per la modica somma di 250 milioni di dollari, una transazione descritta dalla Camera dei Rappresentanti come una “transazione segreta di tangente”.

Il MOSOP chiede che i giacimenti di Ogoni siano esclusi dall’accordo esistente tra Sahara Energy e WAGL per la concessione OML 11, che non ha seguito il giusto processo, e che venga trovato un nuovo operatore accettabile per tutte le parti e disposto a fare concessioni per lo sviluppo di Ogoni designato.

Il movimento chiede inoltre alla NNPC di cessare tutte le discussioni con Sahara Energy e di porre fine ai colloqui su un accordo di joint venture con questa società per i giacimenti petroliferi di Ogoni secondo OML 11. È imperativo mantenere i giacimenti di Ogoni fuori dalla portata di Sahara Energy per preservare la pace. ed evitare potenziali nuovi conflitti nella regione del delta del Niger.

Questa situazione solleva questioni cruciali in termini di giustizia sociale, rispetto dei diritti delle comunità locali e tutela dell’ambiente.. È essenziale che i decisori politici ed economici agiscano in modo etico e trasparente, tenendo conto del benessere delle popolazioni locali e garantendo uno sviluppo sostenibile ed equo delle risorse naturali del Paese.

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