La questione scottante della tragedia avvenuta al Lycée Madame de Sévigné di Kinshasa/Matete continua ad alimentare conversazioni e a suscitare indignazione. La tragica storia dello studente di terza media accoltellato dal suo compagno di classe rimane ancorata nella mente delle persone, avendo un profondo impatto sulla comunità educativa e sulla società congolese nel suo insieme.
Mentre l’attesa per una nuova udienza questo venerdì 20 settembre era alta, l’annuncio del rinvio di questa udienza al 27 settembre ha lasciato un sapore di lavoro in sospeso e di frustrazione. I cari della vittima, desiderosi di far sentire la propria sofferenza e trovare giustizia, vedono trascinarsi il loro lutto nell’attesa di una soluzione a questa tragedia.
L’avvocato della famiglia, Nicolas Kankonde, esprime con commozione la determinazione a non lasciar cadere il caso, nonostante il dolore e il lutto che li attanagliano. La preparazione del funerale dello studente scomparso non influisce in alcun modo sulla loro determinazione a portare avanti fino in fondo il procedimento legale.
La decisione del tribunale dei minori di Kinshasa/Matete di rinviare l’udienza e di riprendere il procedimento tra una settimana solleva interrogativi sulla diligenza della giustizia e sulla necessità di una risposta rapida ed equa a tali eventi.
L’inizio del processo la settimana precedente aveva già infiammato la situazione, con questioni relative all’età degli imputati e domande sulle misure per prevenire la violenza nelle scuole.
In questo contesto doloroso, la famiglia della vittima deve trovare la forza per continuare la lotta per la verità e la giustizia. La sepoltura prevista per questa domenica, 22 settembre, sarà un momento di contemplazione e di tristezza, ma anche un’occasione per ribadire il proprio impegno a fare luce su questa tragedia e ottenere riparazione.
Mentre il Paese trattiene il fiato in attesa degli ulteriori sviluppi di questo caso, è fondamentale ricordare che ogni bambino ha il diritto alla sicurezza e alla protezione, che ogni genitore ha il diritto al riconoscimento della propria pena e che ogni cittadino ha il dovere di contribuire. ad una società più giusta e attenta ai suoi membri più giovani.