Voci di rivolta: MOSIEND chiede una nuova Costituzione per il Delta del Niger

Nelle tumultuose svolte del delta del Niger, una voce si alza per chiedere giustizia ed equità. Il Movimento per la sopravvivenza del gruppo etnico Ijaw nel delta del Niger (MOSIEND) ha lanciato un forte appello per una revisione della Costituzione della Nigeria del 1999, sottolineando decenni di emarginazione e abbandono della regione.

Questo appello per una nuova Costituzione mira a porre rimedio alle lamentele del Delta del Niger, accusato dal MOSIEND di subire leggi e politiche oppressive, volte a privare la regione delle sue risorse naturali e dei suoi diritti fondamentali.

Il dottor Kennedy Tonjo West, presidente nazionale del gruppo, ha espresso queste richieste durante l’inaugurazione della direzione della sezione Nord-Abuja. Ha sottolineato le difficoltà quotidiane della regione, caratterizzate da un’evidente mancanza di infrastrutture, da una disoccupazione endemica e da un accesso limitato all’istruzione e all’occupazione.

Il Delta del Niger, vero cuore economico della Nigeria in quanto culla di una parte significativa della sua ricchezza petrolifera, denuncia da tempo di essere tenuto lontano dal progresso economico e sociale del Paese.

Oltre a rivedere la Costituzione, il MOSIEND ha invitato il governo federale a riconsiderare la legge sull’uso del territorio, che considera uno strumento di emarginazione nei confronti della regione.

Ciononostante, il gruppo ha elogiato l’attuale presidente per aver nominato cittadini del Delta del Niger in posizioni chiave, esortandoli ad attrarre lo sviluppo nella loro regione.

La cerimonia di inaugurazione ha visto anche la presenza dell’Amministratore del Programma Presidenziale di Amnesty, Dinyain Tuebi, che ha ribadito l’impegno del programma a sostenere iniziative per la pace e lo sviluppo nel Delta del Niger.

Pertanto, il grido di battaglia di MOSIEND risuona come un appello all’uguaglianza, alla giustizia e alla prosperità per il popolo Ijaw e tutti coloro che popolano le rive del Delta del Niger. Speriamo che queste voci non restino inascoltate nel tumulto politico della Nigeria e che le loro richieste trovino finalmente risonanza tra i decisori del paese.

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