Fatshimetrie – Gli insegnanti delle scuole pubbliche di Kindu, nella provincia di Maniema nella Repubblica Democratica del Congo, hanno deciso di radicalizzare il loro movimento di sciopero a partire da lunedì 23 settembre. Questa decisione fa seguito all’assemblea generale organizzata domenica 22 settembre a Kindu, durante la quale gli insegnanti hanno espresso la loro insoddisfazione per la situazione attuale.
In questione, la somma di 50.000 franchi congolesi aggiunta dal governo agli stipendi degli insegnanti, che questi ultimi considerano insufficienti e qualificano addirittura come “sabotaggio”. Chiedono quindi condizioni di lavoro e salari dignitosi, essenziali per garantire la qualità dell’istruzione fornita ai bambini del Paese.
Questa radicalizzazione del movimento di sciopero preoccupa legittimamente i genitori degli studenti che si trovano in difficoltà. Da un lato gli insegnanti che chiedono il boicottaggio delle scuole pubbliche, dall’altro la necessità per i genitori di trovare alternative costose, come le scuole private, per garantire l’istruzione ai propri figli. Una situazione complessa che solleva legittimi interrogativi sull’accessibilità all’istruzione per tutti, indipendentemente dal livello socio-economico delle famiglie.
Così, questo lunedì 23 settembre, molti studenti si sono ritrovati rimandati a casa, mentre le scuole pubbliche sono rimaste chiuse per protesta. Questa situazione evidenzia il paradosso tra scuole private aperte e scuole pubbliche paralizzate, accentuando le disuguaglianze sociali nell’istruzione.
È urgente che le autorità trovino soluzioni durature per rispondere alle legittime richieste degli insegnanti, garantendo al tempo stesso la continuità dell’istruzione per tutti i bambini del Congo. L’istruzione è un pilastro essenziale dello sviluppo di un Paese e nessun bambino dovrebbe essere privato di questo diritto fondamentale a causa di problemi strutturali e finanziari. La mobilitazione degli insegnanti rivela l’importanza cruciale di promuovere il loro lavoro e offrire loro condizioni favorevoli per esercitare la loro professione, per il benessere delle generazioni future.