Il potenziale minerario dell’Africa: chiave per la prosperità condivisa e l’autonomia economica

Nel cuore dell’Africa, un tesoro inestimabile rimane nascosto sotto i fertili terreni del continente. Le riserve minerarie dell’Africa rappresentano una parte significativa delle risorse mondiali, comprendendo il 92% del platino mondiale, il 56% del cobalto e il 54% del manganese. Tuttavia, nonostante questa ricchezza sotterranea, l’Africa rimane un continente sottosviluppato e dipendente.

Il presidente Bola Tinubu ha recentemente sottolineato questo paradosso durante una riunione del Think Tank sulla strategia mineraria africana a margine della 79a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Egli ha sottolineato che l’Africa continua a vivere in uno stato di povertà a causa dell’estrazione di minerali grezzi esportati all’estero per la raffinazione.

Questa pratica, secondo il presidente Tinubu, mantiene l’Africa in uno stato di dipendenza economica e ne accentua il sottosviluppo. I minerali grezzi vengono estratti dai paesi africani, esportati, raffinati e rivenduti a prezzi molto più alti. Questa dinamica non fa altro che consolidare le basi della nostra miseria e ci mantiene nell’abisso di uno sviluppo insufficiente.

Per liberarci da questa dipendenza, Tinubu auspica un nuovo approccio incentrato sulla valorizzazione locale delle risorse minerarie, essenziali per l’industrializzazione del continente e la crescita economica sostenibile. Sottolinea l’importanza di adottare nuove tecnologie come le batterie al litio, che richiedono minerali come platino, cobalto e manganese, risorse abbondantemente presenti in Africa.

Tinubu sottolinea la necessità che l’Africa passi da un modello di sfruttamento delle sue risorse a un modello di valorizzazione locale, creando così posti di lavoro e opportunità economiche nel continente. Sottolinea l’importanza di trasformare l’Africa da semplice fornitore di materie prime a attore chiave dell’industria mineraria globale.

Il ministro delle Miniere, Dele Alake, sostiene questa visione sottolineando l’importanza del valore aggiunto locale per l’industrializzazione e la crescita economica dell’Africa. Critica il modello tradizionale di esportazione di materie prime, sottolineando che questa pratica priva il continente di opportunità economiche e di posti di lavoro locali.

In conclusione, l’Africa ha un notevole potenziale minerario che, se sfruttato in modo giudizioso e sostenibile, potrebbe essere il motore della prosperità condivisa per il continente. Lo sviluppo locale delle risorse minerarie è la chiave per liberare l’Africa dalla dipendenza economica e posizionarla come uno dei principali attori sulla scena mineraria globale.

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