Fatshimetrie ricorda oggi il triste anniversario del naufragio del traghetto Joola, evento che segnò profondamente la storia marittima senegalese. 22 anni fa, il 26 settembre 2002, la Joola affondò al largo delle coste del Gambia, portando tragicamente con sé quasi 2.000 vite. Le famiglie delle vittime e dei sopravvissuti hanno continuato a chiedere giustizia e riconoscimento, ed è con emozione che l’apertura del museo memoriale di Ziguinchor realizza finalmente parte delle loro richieste.
Questo museo memoriale è molto più di un semplice luogo di commemorazione. È uno spazio di contemplazione, memoria e trasmissione, che ci consente di imparare lezioni dal passato per evitare che tali tragedie si ripetano in futuro. Le famiglie delle vittime insistono sul fatto che possiamo perdonare, ma non dimenticare mai. L’amnesia collettiva che si annida dopo tanti anni non deve farci dimenticare la pesantezza del bilancio della Joola, addirittura superiore a quello del celebre naufragio del Titanic.
La ricerca della verità e della giustizia resta al centro delle richieste delle famiglie delle vittime. I rapporti investigativi del 2004 hanno evidenziato numerose mancanze ed errori che hanno portato a questa tragedia. Il sovraccarico dell’imbarcazione, le sue condizioni difettose, la lentezza dei servizi di soccorso, tutti fattori che hanno contribuito a questa tragedia. Le famiglie chiedono la riapertura di un’indagine giudiziaria affinché si possano stabilire finalmente le responsabilità.
Al di là della memoria e della giustizia, persiste un’altra richiesta: il rimessa a galla della Joola. La possibilità di esporre il relitto al museo memoriale consentirebbe alle famiglie che non hanno mai potuto seppellire i propri cari di trovare un luogo di contemplazione e di lutto. Tuttavia questa richiesta è rimasta a lungo lettera morta, nonostante la sua fattibilità tecnica.
In questa giornata della memoria è fondamentale ricordare, rendere omaggio alle vittime e continuare a chiedere luce su questa tragedia. L’affondamento della Joola rimane una cicatrice profonda nella storia del Senegal, ricordandoci la fragilità della vita in mare e la responsabilità delle autorità nel garantire la sicurezza dei viaggiatori. Possiamo noi, attraverso questa memoria, lavorare affinché sia fatta giustizia e affinché tragedie simili non si ripetano mai più.