Nell’attuale panorama politico africano, la democrazia post-bipolare in Africa è un argomento centrale di dibattito e riflessione. Sotto l’egida della Scuola di Studi Avanzati Politici e Giuridici (EHEPJ), esperti, decisori e attori della società civile si sono riuniti in una conferenza-workshop a Kinshasa. La data, il 27 settembre, ha segnato questo incontro fondamentale in cui sono state discusse le questioni e le opportunità per la democrazia post-bipolare in Africa.
Questo evento fa parte della Giornata internazionale della democrazia che si celebra ogni anno il 15 settembre. I partecipanti hanno discusso questioni urgenti legate alla democrazia, in particolare in relazione allo sviluppo della Repubblica Democratica del Congo (RDC) e dell’Africa nel suo insieme.
Il presidente del consiglio di amministrazione dell’EHEPJ, Guelord Mamvita, ha sottolineato l’urgenza di riflettere su questa questione cruciale, mentre molti paesi africani faticano ad esercitare un regime democratico coerente con i suoi principi fondamentali.
In effetti, la democrazia, in quanto modello di governance finalizzato all’interesse generale, è talvolta minata in molti paesi del continente africano. È in questo contesto che la Scuola di Studi Politici e Giuridici Avanzati lavora per analizzare la situazione della democrazia in Africa, con un focus particolare sulla RDC dagli anni ’90 ad oggi.
Durante questo evento, uno dei relatori, Dieudonné Nkishi, direttore esecutivo della Scuola di Studi Politici e Giuridici Avanzati, ha sottolineato due concetti essenziali: democrazia ed elezioni. Secondo lui, queste due nozioni sono intrinsecamente legate ed è impossibile considerarle l’una senza l’altra. Per Dieudonné Nkishi la democrazia si basa sulla possibilità per il popolo di scegliere i propri leader attraverso elezioni libere e trasparenti.
Sottolinea che in assenza di riforme che garantiscano un processo elettorale democratico, il rischio è di scivolare verso una forma di “democrazia” dannosa per il popolo. Insiste sulla necessità di attuare riforme volte a rendere la democrazia più concreta e adattata alle realtà di ciascun paese.
Un altro relatore, Paul Nsapu, presidente della Commissione nazionale per i diritti umani, sottolinea l’importanza dell’interconnessione tra diritti umani e giustizia nel consolidamento della democrazia. Per lui, un sistema democratico di successo deve tenere conto di questi due pilastri per garantire la sovranità del Paese e il rispetto dei suoi cittadini.
Nella Repubblica Democratica del Congo si sono osservati progressi significativi in termini di genere, in particolare con la nomina del Primo Ministro e la presenza delle donne all’interno del governo. Ciò dimostra uno sviluppo positivo verso una maggiore rappresentanza delle donne negli organi decisionali..
In conclusione, la conferenza sulla democrazia post-bipolare in Africa ha aperto vie di riflessione essenziali per il futuro della governance democratica nel continente. È fondamentale adottare riforme adeguate per rafforzare le istituzioni democratiche e garantire una partecipazione informata e inclusiva dei cittadini.