Rafforzato il controllo sanitario all’aeroporto internazionale di N’djili per la lotta al Mpox

Il Programma nazionale di igiene delle frontiere (PNHF) ha recentemente implementato un sistema di controllo sanitario presso l’aeroporto internazionale N’djili di Kinshasa. Questa iniziativa mira a contrastare la diffusione dell’epidemia di Mpox, conosciuta anche come vaiolo delle scimmie.

Al centro di questo sistema ci sono cinque telecamere termografiche posizionate strategicamente per monitorare l’ingresso e l’uscita dei passeggeri, sia a livello internazionale che nazionale. Tutti i viaggiatori sono ora tenuti a passare davanti a queste telecamere per farsi misurare la temperatura, con l’obiettivo di individuare eventuali casi sospetti di Mpox.

La dottoressa Taty Kode, responsabile del Programma nazionale di igiene delle frontiere, spiega che questo sistema va oltre, integrando una fase di osservazione visiva dei passeggeri, alla ricerca di segni rivelatori della malattia, come eruzioni cutanee o eccessiva stanchezza fisica. Inoltre, vengono messe in atto anche misure di sicurezza, come la segnaletica sul pavimento per consentire il rispetto del distanziamento sociale e l’uso di gel idroalcolico per la disinfezione regolare.

Grazie a questi sistemi di controllo sono già stati individuati due casi sospetti. Anche se i test di laboratorio alla fine hanno rivelato che non si trattava di Mpox, questa prevenzione attiva aiuta a limitare il rischio di diffusione della malattia.

Questo processo di controllo sanitario presso l’aeroporto di N’djili illustra l’importanza della vigilanza e della prevenzione nella gestione dei rischi sanitari. Dimostra l’impegno delle autorità congolesi nel tutelare la salute dei cittadini e nel frenare la diffusione delle malattie infettive. In questi tempi di pandemia globale, tali iniziative sono essenziali per garantire la sicurezza e il benessere di tutti.

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